Sull’emergenza rifiuti a Roma Nicola Zingaretti segna un punto contro Virginia Raggi. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso con il quale Roma Capitale ha chiesto al presidente della sezione I quater Tribunale amministrativo regionale, Salvatore Mezzacapo, un provvedimento monocratico di sospensione dell’ordinanza dello scorso 1 aprile del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. L’atto del presidente della Regione tra le altre cose annunciava la nomina di un commissario se l’amministrazione Raggi non avesse individuato entro lo scorso venerdì i luoghi dove realizzare (dentro i confini del comune di Roma) la discarica e i tmb necessari per la Capitale.
Il presidente Mezzacapo ha fissato per il 25 maggio la camera di consiglio in cui discutere il ricorso e quindi decidere sull’eventuale sospensiva dell’atto adottato da Zingaretti. Il presidente Mezzacapo ha deciso di non concedere la sospensiva in via “monocratica” perché “non si ravvisano nella specie i tratti dell’estrema gravità, urgenza e irreparabilità che l’art. 56 c.p.a. prescrive per il favorevole apprezzamento della richiesta monocratica ivi disciplinata”. Roma Capitale ha legato la richiesta di questo provvedimento urgente “alla irreparabilità della lesione delle proprie potestà amministrative, che è lungi dall’essersi concretata”, si legge nell’ordinanza del presidente della sezione I quater del Tar Lazio.
“La Regione Lazio, con ordinanza, vorrebbe imporre una discarica dentro Roma sapendo benissimo che non vi sono aree idonee all’interno della città, a meno che non si voglia tornare sugli stessi siti di ‘attenzione progettuale’, noti alle cronache”. Lo scrive su Facebook l’assessora capitolina ai Rifiuti, Katia Ziantoni. La quale, a proposito dei tmb che Roma deve realizzare per colmare il gap rispetto all’immondizia indifferenziata raccolta, aggiunge che il piano industriale approvato da Ama “dice sì a un nuovo tmb per il trattamento dell’indifferenziato per il quale Ama ha in corso trattative nella zona industriale di Santa Palomba” e alla “acquisizione di un impianto esistente per il trattamento dei rifiuti indifferenziati”.
Secondo Ziantoni “Zingaretti continua a mentire ai romani“. Con l’ordinanza dello scorso 1 aprile il governatore del Lazio “vorrebbe imporre il revamping del tmb di Rocca Cencia, in barba ai cittadini che da anni chiedono la riqualificazione del quadrante dimenticando che il suo assessore, Valeriani, scese a tutela del territorio quando il tmb Salario (gemello di Rocca Cencia) era ancora in esercizio, con una sola differenza: il Municipio III è guidato dal Pd, il VI dal M5s”, scrive ancora Ziantoni. “Ma torniamo alla questione degli ATO: per legge, l’autosufficienza impiantistica è richiesta alla città metropolitana di Roma, non a Roma Capitale che comunque ha già previsto, al suo interno, tutti gli impianti di trattamento – continua l’assessora nel suo post – Nessun ATO della Regione, a parte la provincia di Viterbo, è autosufficiente, ma Zingaretti continua a far passare la crisi del Lazio per la crisi della Capitale dimenticando che manca persino la legge di regolazione degli ATO. Il piano stabilisce che ogni ATO, cioè ogni ambito provinciale, debba raggiungere l’autosufficienza entro 36 mesi dall’adozione. Ecco perché le ordinanze, di fatto, smentiscono il suo piano regionale dei rifiuti, adottato soltanto l’anno scorso”.
(agenzia dire, www.dire.it)