Ad inizio agosto l’amministratore unico di Ama, la municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti di Roma, aveva inviato una lettera alla sindaca Virginia Raggi, al presidente del Lazio Nicola Zingaretti e al prefetto Matteo Piantedosi, paventando il rischio che senza nuovi sbocchi per il trattamento e lo smaltimento, a settembre nelle strade della Capitale si sarebbero accumulate 1.300 tonnellate di rifiuti a settimana.
A quanto pare si tratta di una paura concreta visto che, stando a quanto riporta La Repubblica, l’azienda sta facendo di tutto per anticipare i tempi dell’accordo quadro che a partire da gennaio 2022 affida a diversi operatori economici il servizio di trattamento con recupero e smaltimento di 200mila tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati e speciali non pericolosi, provenienti dagli impianti di trattamento Ama.
Sono quattro le società che hanno risposto alla gara pubblica ad asta elettronica, gestita da Invitalia nell’ambito del Progetto “ReOPEN SPL”, per un appalto della durata di 12 mesi e suddiviso in cinque lotti merceologici relativi ad uno specifico codice dell’Elenco Europeo dei Rifiuti (EER): 32.400 tonnellate di Css (combustibile solido secondario) destinati agli inceneritori, 13.500 tonnellate di Fos (frazione organica stabilizzata) da smaltire in discarica, 55 mila tonnellate di scarti di trattamento (46.700 provenienti dal Tmb di Rocca Cencia e 8.300 da altri impianti Ama) anche questi da smaltire, 40.600 tonnellate di scarti da tritovagliatura e 60mila tonnellate di rifiuti indifferenziati. Il tutto per un valore complessivo del servizio stimato in 55 milioni di euro. L’unico lotto rimasto senza offerte è stato quello della Fos, che verrà nuovamente bandito.
Il servizio come detto dovrebbe partire a gennaio 2022, ma la richiesta di Ama è quella di anticipare le attività tra fine settembre e i primi di ottobre con dei contratti-ponte. Una corsa contro il tempo per scongiurare che la cronica emergenza di Roma si aggravi ulteriormente. Intanto, proprio in queste ore è arrivata la notizia che Luigi De Magistris, “in qualità di sindaco della città metropolitana di Napoli“, ha autorizzato SAPNA, la società che gestisce tutti gli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti dell’intera area metropolitana, “di accogliere la richiesta di aiuto di Ama di ricevere una quota di rifiuti per scongiurare un’emergenza nel Lazio e nella capitale. Dopo aver fatto tutte le verifiche tecniche da parte dei nostri dirigenti, siamo in grado dal 4 ottobre fino al 31 dicembre, senza alcuna ricaduta di efficienza nel trattamento dei rifiuti sui nostri territori, che hanno ovviamente l’assoluta priorità, di ricevere circa 150 tonnellate di rifiuti della capitale d’Italia al giorno“.