Anche l’estate del 2023 è a rischio siccità a causa dell’alta probabilità di riscontrare alte temperature nei prossimi mesi. Per questo motivo, al fine di salvaguardare le risorse idriche, il sindaco Roberto Gualtieri ha rinnovato l’ordinanza che vieta “l’utilizzo della Rete Acea Ato 2 per scopi diversi da quello potabile”.
Non a caso, sul documento diramato dal Campidoglio si legge come, sulla base delle analisi degli andamenti delle piogge cadute, nonostante una ridotta criticità rispetto al 2022, anche il 2023 potrebbe rappresentare un rilevante rischio siccità e la conseguente scarsità delle risorse idriche di riserva da poter utilizzare.
Si legge sull’ordinanza: “a fronte delle elevate temperature osservate e del consistente incremento dei consumi idrici in atto, è necessario contenere il consumo di acqua potabile da usi diversi da quelli domestici, al fine di limitare possibili disagi ai cittadini durante il periodo estivo derivante dalla scarsa disponibilità di risorse idriche, contrastando ogni possibile spreco, e/o utilizzo superfluo rispetto alle prioritarie esigenze d’igiene, d’uso e di servizio domestico. Occorre, pertanto, adottare ogni utile accorgimento volto a sensibilizzare l’utenza ad una ponderata gestione delle risorse idriche e ad economizzare il consumo di acqua potabile per far fronte alla possibile segnalata criticità nell’approvvigionamento idropotabile e prevenire più gravi inconvenienti, in particolare nel periodo tra i mesi di maggio e settembre, limitando il consumo d’acqua potabile per uso extradomestico”.
L’ordinanza, quindi, indica che fino al 30 settembre 2023: “i prelievi di acqua dalla rete idrica di distribuzione comunale sono consentiti esclusivamente per i normali usi domestici e sanitari, ovvero, per tutte le attività regolarmente autorizzate che necessitino l’uso di acqua potabile ivi compresi i servizi pubblici di igiene e decoro urbani, la manutenzione del verde pubblico e degli orti urbani”.
Inoltre, viene raccomandato di limitare al minimo l’uso dell’acqua potabile per irrigare orti e giardini privati, oltre che ludico-ricreativi e sportivi. La cittadinanza, poi, quando possibile, viene invitata a ricorrere a fonti di approvvigionamento idrico alternativo per incentivare la riduzione dei consumi.
Nonostante l’ordinanza possa essere modificata in seguito a futuri interventi di monitoraggio, al momento la violazione dei divieti indicati può comportare una multa dai 25 ai 500 euro.