La candidatura ad Expo 2030 aveva agevolato la progettazione di nuove infrastrutture per la mobilità nel quadrante sud-est di Roma e, cioè, dove avrebbe preso luogo l’evento. Nonostante l’assegnazione sia sfumata, Roma Mobilità fa sapere che: “I progetti che avrebbero dovuto sostenere il carico di spostamenti che l’evento avrebbe generato, restano comunque destinati a trasformare l’area. Una zona che in ogni caso necessita di infrastrutture trasportistiche vista la notevole urbanizzazione che ne ha cambiato il volto negli ultimi decenni. In alcuni casi essi sono già compresi nel Piano urbano della mobilità sostenibile e spesso gli stesso progetti sono antecedenti al Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile).
“Lo stesso sindaco Gualtieri – continua la nota – ha sottolineato che “il lavoro per Expo ci lascia un dossier importante e un progetto bellissimo che noi, nelle forme compatibili per l’assenza dell’evento, vogliamo cercare di non sprecare ma anzi valorizzare”. Una rete tranviaria estesa e interconnessa è alla base dello sviluppo per il trasporto pubblico dell’area. A partire dalla cosiddetta Metrotranvia G, la linea tranviaria Termini-Giardinetti-Tor Vergata, già finanziata nel 2020 con 213 milioni di euro dal ministero dei Trasporti e in trampolino di lancio per vedere l’avvio dei lavori, molto probabilmente avrà l’appalto nella seconda metà del prossimo anno”.
“Il percorso si innesta sulla ex-ferrovia Laziali-Giardinetti (oggi la linea è limitata tra Termini e Centocelle) trasformata in linea tranviaria e potenziata con il prolungamento a Tor Vergata per diventare il collegamento principale tra il Centro e i poli del campus universitario, del Policlinico e del Parco della Scienza. Nel punto di arrivo è prevista la realizzazione di un parcheggio di scambio all’altezza dell’uscita A1 Roma-Sud Torrenova denominato “Scambiatore A1 Sud”. Ma per la Metrotranvia G è già allo studio un prolungamento oltre il polo universitario fino a raggiungere il Centro “Donato Menichella” della Banca d’Italia”, ha spiegato la nota.
“La cura del ferro per il quadrante di Tor Vergata non si fermerà al tram in arrivo dalla stazione Termini – ha precisato Roma Mobilità -. In fase di progettazione c’è anche la linea tranviaria Anagnina-Campus di Tor Vergata-Torre Angela per la quale è già stato redatto il Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte). La linea Anagnina-Torre Angela, detta anche linea H, andrebbe ad incrociare la Termini-Tor Vergata all’altezza di via Cambridge per poi avere un tratto in comune lungo via di Passo Lombardo. Se resta ancora valida l’ipotesi dello sfioccamento della metro C Torre Angela-Tor Vergata sino alle Vele di Calatrava, progetto che potrebbe chiedere un ripensamento sulla convivenza con la metrotranvia G e con la tranvia H, in fase sicuramente più avanzata è la tranvia Togliatti. Già finanziata con i fondi del ministero dei Trasporti nel 2018, il bando di gara per la nuova tranvia è stato pubblicato alla fine di ottobre. La linea andrà a collegare Ponte Mammolo e Subaugusta, quindi metro B e metro A, passando per viale Togliatti (la stazione della ferrovia FL2), via Prenestina, incrociando la metro C a Centocelle e poi in futuro la metrotranvia G. Per vedere i tram in movimento su questa tratta bisognerà attendere giugno 2026″.
“Infrastrutture da “cura del ferro”, ma anche progetti di mobilità dolce, per la trasformazione dell’area di Tor Vergata, con i 15 chilometri di ciclabile dal Colosseo a Tor Vergata. Il progetto è nella fase dello studio preliminare e prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale che mettendo in connessione l’area di Tor Vergata con il centro della città, Termini e i parchi archeologici, andrebbe a collegarsi con due tratte del Grab, il raccordo anulare delle biciclette. Da Porta San Sebastiano, il percorso della ciclabile andrebbe a proseguire per il Parco della Caffarella no a Tor Fiscale per poi raggiungere Nuova Tor Vergata, a poca distanza dalle Vele di Calatrava”, ha concluso Roma Mobilità.