Giovedì 28 dicembre Ama ha incontrato i sindacati per illustrare come gestire l’emergenza rifiuti dopo l’incendio che ha bloccato il Tmb1 di Malagrotta. Le 600 tonnellate di indifferenziato che venivano inviate quotidianamente all’impianto saranno smaltite nei termovalorizzatori dell’Emilia-Romagna – il presidente Stefano Bonaccini ha accolto la richiesta del sindaco Gualtieri di aumentare i conferimenti – e trattate nei Tmb e tritovagliatori del Lazio, come quelli di Frosinone, Latina, Aprilia e Ostia.
Sul fronte logistico, per cercare di non rallentare ulteriormente la raccolta, l’azienda ha deciso di gestire le lavorazioni preliminari di tritovagliatura e imballaggio nei suoi siti, a Ponte Malnome e in via Romagnoli, dove sarà installato un altro tritovagliatore. Da questi due impianti i rifiuti partiranno poi per gli stabilimenti dei fornitori.
Intesa poi tra Ama e i sindacati per trasferire 53 addetti da Malagrotta in via Romagnoli. Il presidente di Ama, Daniele Pace, ha ringraziato le sigle, ricordando che “la soluzione trovata darà una risposta tempestiva in termini di continuità del servizio ai cittadini e a Roma Capitale”.
Sul fronte delle misure a tutela della salute pubblica, si è deciso di annullare l’ordinanza del sindaco Gualtieri, che già prorogava solo alcune delle misure precauzionali adottate a seguito dell’incendio. Nella riunione dell’amministrazione a cui ha partecipato anche la Protezione civile di Roma Capitale e dopo le valutazioni fatte dall’Asl Roma 3 e dall’Arpa, è stato deciso lo stop a ogni tipo di limitazione: “Sono stati considerati i dati relativi alla qualità dell’aria e anche le caratteristiche dell’incendio rispetto alla casistica di situazioni simili del passato, che denotano oggi – fa sapere il Campidoglio – una minore gravità tanto in termini di ‘magnitudo’ che di durata dell’evento”.