Nel pomeriggio del 24 dicembre, un incendio di vaste proporzioni è divampato nel secondo impianto più importante per il trattamento dei rifiuti di Roma, il tmb di Malagrotta. Qui, infatti, Ama, conferisce ogni giorno circa 650 tonnellate di rifiuti per un totale di 200 mila tonnellate l’anno. In più, va sottolineato che si tratta del secondo rogo a distanza di soli 18 mesi.
Dopo i controlli per la qualità dell’aria da parte dell’Arpa, l’ordinanza n.141 del 24 dicembre ha disposto il divieto di attività sportive all’aperto – divieto poi rimosso con la seconda ordinanza n. 142 del 2 dicembre -; il divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari di origine vegetale nell’area individuata; il divieto di pascolo e razzolamento di animali da cortile e la raccomandazione di mantenere chiuse le finestre. Immediatamente dopo la prima fase di emergenza, Comune e Ama stanno ora lavorando per trovare una soluzione sul conferimento dei rifiuti destinati al tmb di Malagrotta.
Dove verranno trattati i rifiuti destinati a Malagrotta?
“Mi sono confrontato anche col procuratore di Roma Lo Voi che mi ha assicurato il massimo impegno per fare luce su questo ennesimo episodio inquietante – aveva fatto sapere nell’immediato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – se ci trovassimo in presenza di un atto doloso sarebbe un fatto di una gravità inaudita. Anche per questo ho chiesto al Prefetto di potenziare il controllo degli stabilimenti di Ponte Malnome, di Rocca Cencia e di Via dei Romagnoli, i tre impianti dove sono attualmente attive trasferenze o trattamento rifiuti. Ama è comunque già al lavoro per cercare di garantire soluzioni che evitino per quanto possibile riflessi sul sistema di raccolta e smaltimento di rifiuti cittadino. Questo ennesimo, gravissimo episodio rafforza ancora di più la nostra determinazione a dotare finalmente Roma di impianti moderni, efficienti e sostenibili per il trattamento dei rifiuti a partire dal termovalorizzatore”.
Successive dichiarazioni del Campidoglio e di Ama hanno poi confermato che: “In collaborazione con altre istituzioni e grazie alla politica di allargamento dei fornitori messa in atto negli ultimi mesi, il coordinamento interforze sta producendo risultati positivi. Nonostante le notevoli quantità di rifiuti da ricollocare, Ama sta finalizzando un’estensione degli accordi già in essere che consentirà di evitare ogni emergenza sugli sbocchi e di organizzare in modo stabile una redistribuzione ottimale delle quantità trattate”.
Inoltre, come riporta Roma Today, alcune risposte arrivano anche dalla Regione, in particolare dalle parole dell’assessore ai Rifiuti del Lazio Fabrizio Ghera: “Il 25 dicembre è stata chiesta la disponibilità all’impianto di Castelforte in provincia di Latina che è pronto all’immediato ricevimento e ritiro dei rifiuti secco e indifferenziato per un quantitativo di 1300 tonnellate alla settimana. In queste ore stiamo lavorando fattivamente e siamo in contatto con altri gestori di impianti per trovare altre soluzioni che dovranno limitarsi nel tempo strettamente necessario legato all’emergenza per il trattamento del rifiuto urbano in eccesso”.
Sopralluogo della commissione ecomafie
Nel frattempo, giovedì 28 dicembre è previsto un sopralluogo della commissione bicamerale Ecomafie nel tmb di Malagrotta . A tal proposito l’Ansa ha fatto sapere che: “Appresa la notizia del rovinoso incendio, Jacopo Morrone – presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività connesse al ciclo di Rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari – ha attivato gli uffici per organizzare un sopralluogo all’impianto e, a seguire, indire una serie di audizioni per valutare la situazione che si sta prospettando di rilevante gravità oltre che dal punto di vista ambientale e sanitario anche da quello della raccolta Rifiuti a Roma già in pesante sofferenza”.