Ormai da molti anni si parla della quarta linea della metropolitana di Roma (linea D) e, proprio lo scorso 10 dicembre, il Campidoglio è tornato a trattare l’argomento su Roma Mobilità, dichiarando di essere intenzionato a riprendere e aggiornare un progetto che nei fatti già esiste.
“La nuova linea sotterranea – spiega Roma Mobilità – dovrà collegare la città storica, con i quartieri Talenti (il capolinea dovrebbe sorgere in fondo a via Ugo Ojetti), Montesacro e Salario, sul versante nord, e Trastevere, San Paolo, Marconi, Magliaia ed EUR (altro capolinea in piazzale dell’Agricoltura) su quello sud. Passando nella tratta centrale per punti nevralgici, ora non raggiunti dalla metropolitana, come piazza Vescovio, piazza Verbano, piazza Buenos Aires, piazza Fiume fermando poi a piazza di Spagna (scambio con metro A), piazza San Silvestro, piazza Venezia (scambio con metro C)”.
“Come si diceva il tracciato dovrebbe avere origine a piazzale dell’Agricoltura, nel cuore dell’EUR. Dopo aver realizzato la corrispondenza con la linea B e la ferrovia Roma-Lido, la linea oltrepasserà il Tevere e si dirigerà verso nord per attraversare il quartiere di Magliana Nuova, poi sottopasserà di nuovo – e per due volte – il Tevere, all’altezza di lungotevere Dante, e proseguirà lungo la direttrice di viale Marconi (tra ponte Marconi e piazzale della Radio) fino alla stazione di Trastevere, dove scambierà con i servizi ferroviari regionali e con quello per l’aeroporto. Dopo aver attraversato il quartiere di Trastevere, procedendo verso nord, la linea passerà ancora il fiume all’altezza dell’isola Tiberina, quindi proseguirà verso nord-est, per scambiare con la linea C e successivamente con la linea A dopo aver servito l’area centrale con una nuova stazione nei pressi di piazza San Silvestro. Superate le Mura Aureliane, la linea attraverserà il quartiere Trieste-Salario e l’Aniene, per proseguire poi verso est su via dei Prati Fiscali e viale Jonio (scambiando con la linea B1), terminando nel quartiere Talenti.
L’approvazione definitiva del Nuovo Piano Regolatore Generale ha introdotto inoltre un prolungamento della linea che porterà il capolinea sud fino a via di Grotta Perfetta passando per via del Tintoretto”, continua la nota.
“La realizzazione della linea D potrà consentire di raggiungere più obiettivi: innanzitutto una migliore accessibilità del centro storico, attraverso la “chiusura della maglia” costituita dalle quattro linee metro con le quattro stazioni di corrispondenza – Termini (A/B), Colosseo (B/C), Venezia (C/D) e Spagna (A/D) – nonché con la realizzazione di una nuova stazione a piazza San Silvestro. La posizione delle stazioni e degli scambi con le altre linee metropolitane verrà definita nel dettaglio con la fase di progettazione. Si otterrà poi un conseguente e sostanziale alleggerimento della pressione esercitata dal traffico privato sul Centro attraversando zone ad alta densità di residenze, uffici e negozi (come Trieste e Salario) non servite dalle altre linee metro. Ultimo obiettivo, ma solo in ordine di apparizione, il collegamento tra loro e al Centro città di zone residenziali e commerciali della città consolidata, quali viale Marconi e Magliana Nuova, a sud, e Prati Fiscali, Montesacro Alto e Talenti, a Nord”, ha spiegato Roma Mobilità.
Oltre la linea D si progetta anche il prolungamento della B
Oltre la progettazione della metro D, Roma Mobilità ha anche parlato del prolungamento delle linee B e B1 che saranno messe a servizio delle: “Nuove zone, densamente popolate, sorte a ridosso del Raccordo. Per quanto riguarda la B, da tempo è evidente l’esigenza di portare i treni oltre l’attuale capolinea di Rebibbia. Negli ultimi decenni lo sviluppo urbanistico ha visto la realizzazione di interi quartieri. Torrraccia e Casal Monastero, solo per citare i due più abitati e bisognosi di collegamenti su ferro. Anche e soprattutto per alleggerire la pressione sul traffico del GRA che per i residenti rappresenta al momento tra le poche, se non l’unica, arterie di collegamento. Spesso con l’utilizzo del mezzo privato”.
La metro B prolungata sarà quindi un’ancora di salvezza per l’intero quadrante. Con benefici che ricadranno anche sull’intera circolazione del Raccordo anulare. L’intervento consisterà nella realizzazione di un ulteriore tratto di binari lungo circa 2,8 chilometri. Con due nuove stazioni: San Basilio e Torraccia/Casal Monastero. La stessa Casal Monastero si trasformerà in un vero e proprio nodo di interscambio. Il punto dove, in modo particolare dalle zone oltre il Gra, confluiranno i pendolari che con la metro B dovranno raggiungere il Centro. Ovviamente ciò avrà come effetto positivo un notevole scarico di traffico sulla via Tiburtina. Ora spesso congestionata nelle ore di punta in entrata o in uscita dalla città. Anche in questo caso, quindi, i benefici dal punto di vista della mobilità, saranno molteplici. E non interesseranno solo gli utenti del trasporto pubblico.
“Ma i progetti di prolungamento riguarderanno anche la linea B1. In questo caso, secondo quanto contenuto nel Pums (Piano urbano Mobillita sostenibile), i treni della sotterranea punteranno a servire le zone di via Monte Cervialto, Serpentara e Colle Salario. Nel complesso le nuove fermate dovrebbero essere quattro. In modo particolare a Serpentara ne dovrebbero sorgere due. Una per l’utenza della parte limitrofa a via Talli/viale Lina Cavalieri, che include anche i molti studenti dell’Ateneo salesiano, l’altra, che potrebbe vedere la luce in largo Labia, attuale capolinea Atac, per gli abitanti di Fidene. Il capolinea è previsto nel quartiere di Colle Salario. Densamente abitato e proprio a ridosso del Grande Raccordo Anulare”, ha concluso Roma Mobilità.
I commenti delle associazioni
Intercettato da Eco dalle Città, il comitato Mobilità Sostenibile VIII ha commentato positivamente la notizia diramata su Roma Mobilità, dichiarando come: “Roma deve potenziare la rete metropolitana. Prolungando le linee esistenti, assestando i capolinea vicino al GRA con i parcheggi di scambio, e completare la linea C. L’intenzione di riprendere in mano la progettazione della linea D è sicuramente una buona notizia. Ma ovviamente parliamo di un orizzonte a lungo termine, fondamentale ma della durata minima di dieci anni”.
“Nel frattempo – ha continuato Mobilità Sostenibile VIII – però servono azioni concrete anche nel breve-medio termine per liberare Roma dall’abnorme e illogico numero di automobili: preferenziali per velocizzare il trasporto pubblico, rilanciare la rete tranviaria a partire dai prossimi cantieri (Termini-Vaticano-Aurelio e Togliatti), realizzare una rete integrata di piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri e accessibili. Insieme a una lotta seria alla sosta selvaggia che rallenta il trasporto pubblico, disincentiva la mobilità attiva e rende inaccessibile molti quartieri agli utenti deboli della strada”.
Allo stesso modo, anche l’associazione Movimento Diritti dei Pedoni ha accolto la notizia dichiarando ad Eco dalle Città come: “Roma necessita di incrementare il trasporto su ferro tra i diversi quadranti ancora mal collegati. La città è da sempre trappola di sé stessa, per cui nonostante i blocchi che i nuovi cantieri comporterebbero, si tratta di progetti che non andrebbero più messi da parte come accade da circa 15 anni”.
Tuttavia, ha aggiunto Movimento Diritti dei Pedoni: “L’amministrazione dovrebbe anche lavorare fattivamente per mettere in sicurezza numerose strade della città. Mancano segnaletiche evidenti, piste ciclabili e pedonali. E laddove sono presenti, non sempre sono sicure. Come associazione, poi, non sempre troviamo degli interlocutori pubblici che hanno una sensibilità spiccata per questo tema così importante. Possiamo dire che con i dati a disposizione, a Roma si può parlare a tutti gli effetti di violenza stradale”.