Il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri è tornato a parlare dell’inceneritore che verrà realizzato in città ai microfoni di Rete Oro: “Senza il piano rifiuti e senza il termovalorizzatore avremmo dovuto aprire una discarica da un milione di tonnellate che sarebbe durata solo quattro anni. Ma prima di arrivare ad una situazione di eccellenza c’è ancora molto altro da fare. Si tratta di un miglioramento graduale che adesso, però, appare possibile (…). Il termovalorizzatore ci consente di produrre energia elettrica con i rifiuti senza inquinare e risparmiando quei soldi che ad oggi spendiamo per inviare i rifiuti in altre città”.
Sempre ai microfoni di Rete Oro, poi, il sindaco capitolino ha riproposto anche il tema della “città dei 15 minuti”, ricordando come le semplificazioni burocratiche concesse a Roma Capitale dalla Regione Lazio portano a previsioni progettuali più corte nei tempi: “abbiamo zone della città dove mancano opere anche primarie in cui devono essere fatte delle vere e proprie opere di recupero urbano. Ciò non significa consumare nuovo suolo, ma fare rigenerazione urbana di ciò che già abbiamo. Roma deve diventare vivibile e, infatti, il nostro progetto è farla diventare una città dei 15 minuti. Ciò significa portare i servizi vicino alle persone, cioè ognuno dei 200 quartieri della città deve avere dei servizi, come ad esempio parchi che rendano fruibili le nostre aree versi, creandovi dei spazi di cultura”.
Ma i NO all’inceneritore non retrocedono e portano avanti i ricorsi
Di fatto, nonostante i ricorsi della cittadinanza e il rafforzarsi dei “no al termovalorizzatore” da parte dei comitati locali, la posizione della giunta romana non retrocede sulla realizzazione dell’impianto. Non a caso, dopo gli ultimi ricorsi al TAR (per un totale di 4) delle associazioni, delle cittadine e cittadini presentati a fine febbraio, la Rete Tutela Roma Sud (il coordinamento a cui partecipano diversi comitati locali), pochissimi giorni fa ha ricordato come sia importante: “informarsi su ciò che la fornace sarà chiamata a bruciare. Il bando parla del 54% di spazzatura indifferenziata, ovvero di materia non sottoposta a raffinazione meccanica. Ma informarsi anche su dove sarà costruito il grande forno, ovvero fuori dal centro di Roma ma a ridosso delle abitazioni di circa 10.000 persone di 3 comuni limitrofi”.