E’ profondamente negativo il bilancio di Fridays For Future Roma dopo l’intervento in Comune di lunedì 26 ottobre. “Ieri come FFF Roma abbiamo partecipato alla Assemblea Capitolina e siamo rimasti molto delusi – scrivono i giovani attivisti in una nota – . Per capirci, è come se fossimo in metropolitana e vedessimo la persona di fronte indossare la mascherina sotto il naso e alla nostra richiesta di indossarla meglio, perché in quel modo non serve a niente, quella persona ci rispondesse: ‘Ma io comunque la mascherina ce l’ho! Non la sto indossando benissimo, però almeno ce l’ho, è già qualcosa.’
“È esattamente questo il tenore delle risposte che abbiamo ricevuto ieri in Assemblea Capitolina da parte di alcuni consiglieri della maggioranza, durante la discussione sulle azioni messe in campo dalla giunta Raggi ad un anno dalla dichiarazione di emergenza climatica del 26 settembre 2019 – prosegue la nota – . Dopo 13 mesi da quella mozione dichiarata all’unanimità in Campidoglio, siamo tornati in questa istituzione per denunciare la totale insufficienza delle azioni messe in campo per contrastare la crisi ambientale in corso, con particolare riferimento all’inammissibile dato sulla raccolta differenziata ferma al 42%, all’insufficienza dei 15 km di piste ciclabili a fronte dei 150 chilometri previsti nel piano straordinario ciclabile, o alla drammatica crisi idrica ancora irrisolta, che vede perdite nel Lazio del 44% (quindi ogni 100 litri immessi in rete, 44 se ne perdono) con Acea che invece di predisporre un piano massiccio di ristrutturazione della rete idrica, continua a preferire progetti di potabilizzazione del Tevere e di aumento dei prelievi alle fonti”.
“Ultima, ma non meno importante, la questione del PAESC: abbiamo denunciato come ad oggi la capitale d’Italia continui a non avere un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima a 3 anni dalla sottoscrizione del patto dei sindaci, piano indispensabile per una contabilizzazione trasparente delle emissioni prodotte dalla città di Roma e una reale stima di fake Rolex quanto ci costerà economicamente non agire e continuare a procrastinare la tradizione ecologica ormai indispensabile.”