In una nota, l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè ha fatto sapere che sono stati avviati i lavori per la realizzazione dell’itinerario ciclabile tra la Città Universitaria di Roma La Sapienza e la Stazione Termini. “Un percorso – ha spiegato l’assessore – che è in coerenza con gli obiettivi che ci siamo posti per Roma e, cioè, di innervarla di infrastrutture per la pedonalità e la ciclabilità intorno all’ossatura principale che è quella del trasporto su ferro”.
“Il nostro obiettivo – ha continuato l’assessore – è di realizzare altri 150 chilometri di piste ciclabili entro la fine della legislatura, ma al di là della quantità è bene evidenziare la qualità dei chilometri nell’ottica dell’intermodalità degli spostamenti: la ciclabile che andrà dalla Stazione Termini alla Città Universitaria, ad esempio, sarà lunga 750 metri, ma avrà un notevole impatto sul traffico di quella zona perché copre il primo e l’ultimo miglio tra un importante hub di trasporto pubblico e un luogo frequentato dai giovani studenti universitari, dal corpo docente e non docente”.
“Il progetto, finanziato con 595 mila euro, è stato affidato a Roma Mobilità e per caratteristiche geometriche e funzionali è suddivisibile in tre tratte che coincidono con gli assi viari interessati dall’intervento: Viale delle Scienze, da piazzale Aldo Moro all’intersezione con Viale dell’Università; Viale dell‘Università, dall’intersezione con Viale delle Scienze a quella con Viale Pretoriano e Via del Castro Pretorio; Via del Castro Pretorio, dall’intersezione con Viale Pretoriano e Via del Castro Pretorio alla Stazione Termini”, ha concluso la nota.
Il commento di Fridays For Future
Intercettato da Eco dalle Città, Akira Genovese (referente di Fridays For Future) ha commentato la notizia, ricordando come: “Fino a quando i mezzi che partono dalla Stazione Termini non implementeranno elementi di intermodalità, non sarà semplice per tutti muoversi in bicicletta. Mancano ad esempio le velostazioni e le autostrade ciclabili che sono, tra l’altro, due delle proposte storiche dell’Associazione Salva Ciclisti. Senza queste infrastrutture e senza adattamenti delle infrastrutture, la pista ciclabile potrà contribuire ben poco ad implementare la mobilità sostenibile”.