Scatta lunedì 14 febbraio a Roma un progetto pilota per la raccolta differenziata separata delle apparecchiature elettriche ed elettroniche con batterie al litio incorporate. La sperimentazione, promossa dal Centro di Coordinamento RAEE in collaborazione con AMA S.p.A., vede per la prima volta in Italia la differenziazione mirata di questa specifica tipologia di rifiuto elettronico. Lo comunica l’azienda rifiuti in una nota.
Il progetto, che durerà 3 mesi, interesserà i Centri di raccolta Battistini (XIV Municipio – via Mattia Battistini n. 545) e i due del litorale (X Municipio): Acilia (via di Macchia Saponara n. 7-9, angolo via D. Morelli) e Lido di Ostia (piazza Bottero n. 8). In queste strutture, ormai operative tutti i giorni feriali, sia la mattina sia il pomeriggio, e aperte stabilmente anche la domenica mattina, i romani potranno conferire separatamente le piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche con batterie al litio annesse (cellulari, telecomandi, giocattoli, apparecchi radiofonici, prodotti per la cura e la bellezza della persona, ecc.) in appositi contenitori di raccolta, collocati accanto a quelli dedicati a tutti gli altri RAEE del medesimo raggruppamento.
Per intercettare i maggiori volumi possibili di questi materiali, la scelta della Municipalizzata capitolina per l’Ambiente è caduta sui Centri di raccolta statisticamente più utilizzati dai cittadini: sono stati infatti oltre 43mila i romani che si sono recati complessivamente presso le 3 strutture individuate tra metà dicembre e la fine dello scorso mese di gennaio.
AMA e Centro di Coordinamento RAEE contano nella collaborazione dei cittadini per testare la filiera di recupero di questi apparecchi con batterie al litio, nell’ottica di una corretta politica di prevenzione contro i rischi legati alla gestione di una “particolare” tipologia di rifiuto elettronico e a beneficio e tutela di tutti gli attori della filiera. E’ importante, infatti, sottolineare che le batterie al litio possono surriscaldarsi se schiacciate o deformate. Il fenomeno è pressoché nullo finché le batterie sono utilizzate, mentre il rischio cresce quando questi prodotti elettronici giungono a fine vita, diventano RAEE e vengono raccolti e stoccati in grandi quantitativi per essere avviati al riciclo.