Nella serata di martedì 8 ottobre, Fp Cgil di Roma e Lazio e l’assessore al Personale Andrea Catarci, hanno firmato un accordo che punta a favorire ed estendere lo smart working per i lavori diretti di Roma Capitale. L’obiettivo è quello di migliorare la mobilità della città anche in vista del Giubileo. “”Secondo le nostre rilevazioni il 70% di chi lavora a Roma si sposta in automobile“, afferma Cgil.
Lo stesso Fp Cgil Roma, poi, spiega che l’accordo: “Prevede almeno 2 giorni di smart working per tutto il personale che svolge mansioni che non richiedono la presenza fisica e ne consente l’estensione fino a 5 giorni a settimana. Inoltre si amplia la platea di lavoratrici e lavoratori che potranno svolgere le loro mansioni anche da remoto, passando da poco più di 6.000 ad almeno 9.000, circa il 40% dei dipendenti diretti di Roma Capitale. Infine, l’accordo rende possibile il ricorso al lavoro agile in caso di eventi calamitosi ed eventi straordinari, come il Giubileo, che hanno un impatto negativo sulla mobilità della Capitale”.
“Questo è un importante e primo risultato frutto della mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori e dell’azione della Cgil e della Fp Cgil di Roma e Lazio per contribuire a migliorare la mobilità, la qualità dell’aria e la vita di tutte le persone a Roma e a migliorare le condizioni di lavoro di migliaia di dipendenti e la qualità dei servizi offerti alle cittadine e ai cittadini. Come dimostrano anche i dati di Roma Capitale lo smart working ha un impatto positivo sul recupero degli arretrati e la velocizzazione delle pratiche. Adesso ci aspettiamo che anche nelle società partecipate di Roma Capitale si rafforzi lo smartworking attuando il protocollo d’intesa per il Giubileo del Lavoro di luglio scorso”, spiega la sigla sindacale.
“Il traffico sta esplodendo e l’amministrazione deve mettere in campo tutte le azioni necessarie, tra cui favorire il ricorso allo smart. Le lavoratrici e i lavoratori, di questo le aziende dovrebbero prenderne atto, sono particolarmente favorevoli a questa modalità di lavoro, al punto da essere pronti a cambiare luogo di lavoro per più smart. A Roma, però, c’è anche il 12% dell’intera pubblica amministrazione del Paese, a cui si aggiungono università, centri di ricerca e altre realtà che possono avere una quota di lavoro agile, su cui il Ministero della PA deve fare la sua parte, così come anche le tante aziende private, a partire dalle più grandi che su Roma hanno le sedi centrali e amministrative”.
Il sondaggio di Cgil
Fino al 20 ottobre, Cgil Roma e Lazio lasceranno attivo un sondaggio anonimo, rivolto a tutte le persone che lavorano nella Capitale per raccogliere informazioni sulle aspettative e sulle condizione di lavoro in ambito dello smart working.