Dal 3 aprile, è chiuso in maniera definitiva il tmb di Rocca Cencia, lo ha annunciato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Con l’ordinanza di dissequestro emessa dalla procura della Repubblica, Ama è tornata in pieno possesso dell’impianto e abbiamo deciso pertanto di anticipare una scelta che avevamo intenzione di compiere entro la fine della consiliatura, quella di chiudere definitivamente Rocca Cencia”.
Gualtieri continua spiegando che la decisione di chiudere Rocca Cencia è stata possibile grazie alla presenza di un piano rifiuti operativo per la città di Roma. Tale piano garantisce l’autosufficienza impiantistica di Roma, inclusi tutti gli impianti previsti, tra cui il termovalorizzatore, e con un orizzonte di tempo definito. Inoltre, il modello di sviluppo è basato sulla riduzione della discarica a zero. Grazie al nuovo modello impiantistico, l’utilizzo del Tmb di Rocca Cencia non sarà più necessario e questo sito diventerà un luogo di trasferimento dove i rifiuti non verranno depositati a terra.
A proposito del piano rifiuti il Sindaco ha annunciato per la prossima settimana “un consiglio straordinario sui rifiuti. Faremo il punto più generale sulla situazione di avanzamento del nostro piano rifiuti e del processo di reingegnerizzazione della raccolta”.
Il Tmb di Rocca Cencia ha la capacità di trattare 2.800 tonnellate di rifiuti a settimana. Di queste, 200 tonnellate al giorno vengono inviate a San Vittore, mentre le altre 200 tonnellate costituiscono la frazione organica putrescibile che viene depositata all’interno della fossa, dove rimangono per 28 giorni. Al momento, la fossa contiene circa 6.000 tonnellate di rifiuti. Gualtieri ha indicato la necessità di svuotare rapidamente la fossa, fissando un obiettivo massimo di circa 21 giorni per completare l’operazione. Inoltre, sarà monitorata la presenza di emissioni odorigene che hanno causato forti disagi ai residenti e ai cittadini.
Gualtieri ha concluso affermando che è bello vedere come un altro tassello del modello di trattamento dei rifiuti, che era superato e poco sostenibile per l’ambiente, possa finalmente essere archiviato. Questo permette alla città di Roma di guardare avanti e voltare pagina, verso un modello più moderno e sostenibile per la gestione dei rifiuti.