Accelerare l’efficientamento del patrimonio edilizio europeo attraverso soluzioni di risparmio energetico, sicurezza antisismica, comfort abitativo e generazione decentralizzata di energia rinnovabile. È l’obiettivo del progetto europeo REHOUSE[1], finanziato con 10 milioni di euro dal programma Horizon Europe e coordinato dal Cartif Technology Centre di Madrid, al quale partecipano complessivamente 25 partner, tra cui in Italia ENEA, Università della Basilicata, Rina Consulting, TERA, Steel tech, R.I. e Pedone Working.
Nel corso dei prossimi quattro anni, il progetto svilupperà soluzioni innovative per ristrutturazioni edilizie sempre più efficienti, economiche e sostenibili, che saranno applicate su quattro edifici situati in altrettanti Paesi europei (Italia, Grecia, Francia e Ungheria).
ENEA si occuperà del dimostrativo italiano, un edificio popolare di Margherita di Savoia in Puglia, in cui verranno applicate le innovazioni tecnologiche sviluppate in collaborazione con gli altri partner italiani e con la supervisione della Regione Puglia.
ENEA partecipa al progetto REHOUSE con le professionalità di due diverse strutture: il dipartimento di Efficienza Energetica, che coordinerà le attività tecniche, si occuperà della diagnosi energetica dell’edificio pilota e fornirà supporto tecnico ad ARCA Puglia, l’Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare, nella predisposizione dei bandi di gara per la realizzazione dei lavori; il dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali, che sarà coinvolto nella valutazione della resistenza del calcestruzzo in opera e del monitoraggio microclimatico indoor e si occuperà dell’analisi del ciclo di vita delle prestazioni ambientali delle soluzioni progettuali individuate a livello di edificio e di pacchetto prefabbricato.
Le soluzioni adottate che si dimostreranno efficaci saranno incluse in specifiche linee guida finalizzate alla replicabilità dell’approccio utilizzato per raggiungere due obiettivi europei: raddoppiare nei prossimi 10 anni l’attuale tasso annuale di ristrutturazione (pari a circa l’1%) e centrare il traguardo di ‘zero emissioni’ entro il 2050.
Attualmente in Italia il settore residenziale è responsabile di circa il 30% dei consumi finali di energia e del 12% delle emissioni dirette di CO2 dovuto essenzialmente alla climatizzazione degli ambienti e all’utilizzo di acqua calda sanitaria. A livello europeo il consumo energetico del parco immobiliare europeo ammonta a circa il 40% ed è responsabile del 36% delle emissioni di gas serra.