Le proposte per promuovere la riqualificazione edilizia degli immobili, presentate durante una conferenza stampa il 14 settembre dal Coordinamento FREE, mirano a garantire la continuazione del mercato delle ristrutturazioni edilizie e della riqualificazione energetica degli edifici. L’obiettivo principale è quello di ottenere edifici più sicuri, resistenti e confortevoli, con un basso impatto energetico, carbonico e ambientale. Inoltre, si cerca di rendere gli edifici più economici dal punto di vista della gestione, evitando che un settore fondamentale per l’economia nazionale entri in crisi insieme al superbonus 110%.
“Non è nostro compito valutare se sia stato corretto o meno intervenire sulla rimodulazione del Superbonus 110% e sull’interruzione della Cessione del Credito. Tuttavia, è importante richiamare brevemente ciò che, a nostro avviso, sono stati gli aspetti positivi e negativi del Superbonus 110% abbinato alla Cessione del Credito. Questo ci aiuterà a comprendere cosa dovrebbe essere preservato e a cosa dovremmo prestare attenzione nell’introduzione di misure alternative a lungo termine, al fine di tutelare sia le imprese che il processo di decarbonizzazione”, afferma Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento FREE.
Aspetti positivi prodotti dal Superbonus 110% + Cessione del Credito
- stimolo e rilancio dell’economia in un periodo di crisi post covid, soprattutto per PMI
- grande attenzione e stimolo alla riqualificazione energetica degli immobili
- sviluppo della filiera a 360°: crescita della capacità di progettazione e messa a punto di soluzioni tecniche di efficientamento energetico, crescita delle competenze per la realizzazione e installazione delle soluzioni di efficientamento, sviluppo di una solida filiera nazionale di produzione di componenti per l’efficientamento energetico
- facilità di accesso all’utilizzo dei fondi disponibili perché non richiesto alcun impegno finanziario (o impegno molto basso) da parte dei beneficiari delle misure
Aspetti negativi prodotti dal Superbonus 110% + Cessione del Credito
- spesa per lo Stato oltre le previsioni
- aumento generalizzato dei prezzi di mercato degli interventi
- misura sentita come temporanea e quindi maggiore attenzione alla velocità di esecuzione, in alcuni casi a scapito della qualità
- poca attenzione a premiare le soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico e ambientale (es. interventi di riqualificazione energetica ammessi alle stesse condizioni anche sulle seconde case, con distrazione di fondi da interventi che avrebbero potuto portare maggiori benefici di riduzione delle emissioni, attenzione al solo salto di classe energetica senza maggior premio per raggiungimento delle classi più alte)
“Purtroppo, la rimodulazione del Superbonus insieme all’eliminazione del meccanismo di Cessione del Credito e l’aumento dei tassi di interesse fanno presagire una drastica riduzione degli interventi previsti a partire dal 2024. Questo comporta un serio rischio di impatto negativo su tutte le imprese, soprattutto le PMI, che operano nell’ambito delle costruzioni e delle ristrutturazioni. Oltre agli aspetti economici, ciò ostacolerebbe il necessario rinnovamento degli edifici per renderli più sicuri, resistenti (contro i sismi e gli eventi climatici estremi), confortevoli ed efficienti dal punto di vista economico nella gestione. Inoltre, ciò avrebbe un forte impatto negativo sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Le proposte del Coordinamento FREE mirano a garantire la continuità degli interventi di riqualificazione, rendendoli più efficaci ed economici tramite la revisione degli incentivi esistenti e l’istituzione di un fondo di garanzia e un conto interessi per agevolare l’accesso ai finanziamenti privati”, ha dichiarato Dario di Santo, direttore di FIRE.
Per affrontare queste preoccupazioni, il Coordinamento FREE ha sviluppato una serie di proposte mirate a mitigare tutti i potenziali effetti negativi precedentemente menzionati. L’obiettivo principale è agevolare l’accesso agli interventi, superando le barriere finanziarie che spesso scoraggiano i potenziali beneficiari. Al contempo, si mira a fornire strumenti a lungo termine che garantiscano stabilità ai settori coinvolti. Tuttavia, rimane prioritaria l’esigenza di ridurre la spesa per lo Stato, pur mantenendo la quantità di interventi eseguiti.
I punti fondamentali della proposta sono:
- Associare misure di incentivazione, come le detrazioni fiscali e il conto termico, a misure volte a superare la barriera finanziaria del dovere anticipare tutte le spese legate all’intervento di riqualificazione, rese più onerose dall’aumento dei tassi di interesse
- Fare in modo che le politiche di supporto si rivolgano a tutte le fasce di utenza, a partire dalla classe media fino ad arrivare a chi versa in condizioni di ristrettezze economiche
- Le politiche devono essere introdotte con un piano di medio lungo periodo, perlomeno fino al 2030, in modo da favorire un positivo e sano rafforzamento della filiera delle costruzioni, e prevedere meccanismi di valutazione e integrazione che favoriscano la loro efficacia
- Occorre sfruttare entrambi gli schemi di incentivazione esistenti per rispondere in modo efficace alle diverse esigenze (in termini di supporto economico, barriere da affrontare, tipologia di interventi, priorità, etc.) collegate a famiglie, case popolari, immobili pubblici, imprese, etc.
- Prevedere la rimodulazione delle detrazioni fiscali affinché premino le soluzioni più efficaci ed impattanti in termini energetico-ambientali, con un intervallo di detrazioni fra il 55% e l’80%
- Prevedere l’ampliamento del conto termico affinché copra anche il settore privato in merito agli interventi di riqualificazione energetica e possa essere impiegato dai soggetti che non sono ammessi alle detrazioni fiscali (per incapienza, regime impositivo, etc.)
- Introdurre una misura specifica, basata sul conto termico, per i soggetti in condizioni di disagio economico, in modo che possano beneficiare della riqualificazione a costo zero con l’investimento anticipato da imprese opportunamente qualificate
- Affiancare un fondo di garanzia e un fondo in conto interessi agli incentivi, in modo da superare la barriera finanziaria (ossia la necessità di anticipare tutta la spesa dell’investimento) rendendo più agevole e meno costoso l’accesso ai finanziamenti e favorendo il coinvolgimento di capitali privati. Si potrebbe anche fare uso di cessione del credito e sconto in fattura per alcuni ambiti di intervento
- Si ritiene utile in collegamento al punto precedente un accordo con ABI per introdurre “mutui verdi” dedicati alla riqualificazione edilizia slegata dall’acquisto dell’unità immobiliare
- Prevedere la raccolta di dati semplificati sui consumi energetici pre e post intervento in modo da consentire una valutazione più affidabile dell’impatto delle misure proposte e consentire l’individuazione delle soluzioni più efficienti ed efficaci dal punto di vista energetico e ambientale
- Valutare la possibilità di usare emissioni di Titoli di Stato dedicati alla copertura della spesa pubblica collegata alle misure di supporto per la riqualificazione dell’edilizia