È iniziata lunedì 2 settembre, da Sassari, la prima serie di incontri territoriali della Regione Sardegna con le amministrazioni comunali per la definizione delle aree idonee, non idonee ordinarie e vincolate all’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ai sensi della Legge Regionale 5 del 3 luglio 2024. La norma, com’è noto, ne blocca in via provvisoria la realizzazione in alcune aree, con l’obiettivo di “garantire la salvaguardia del paesaggio” e “lo sviluppo armonico” degli impianti stessi.
Questi incontri, che vedono la partecipazione anche di parte della Giunta e del Consiglio regionale, “rappresentano un’importante opportunità per coinvolgere le rappresentanze elette dalle comunità nel processo di pianificazione e sviluppo sostenibile del territorio sardo.” – dice una nota della Regione – “L’obiettivo principale è quello di condividere informazioni, raccogliere indicazioni puntuali e promuovere un dialogo costruttivo attorno alla gestione delle risorse energetiche e alla promozione delle fonti rinnovabili”.
“Sindaci, assessori e tecnici comunali sono invitati a contribuire sia sul piano tecnico, che politico. – prosegue la nota – Gli incontri sono un ulteriore passo per consolidare un canale di comunicazione strategico con i Comuni, un’occasione preziosa per condividere i dettagli del quadro normativo e le prime risultanze del lavoro portato avanti dal gruppo interassessoriale di coordinamento. I numerosi contributi provenienti dalla sala sono stati prova tangibile della volontà dei Comuni di assumere un ruolo centrale nelle scelte che determineranno il futuro della Regione Sardegna”.
“Siamo qui a Sassari per confrontarci sul progetto di legge di definizione delle aree idonee, non idonee, ordinarie e vincolate. Ne è nata una bellissima discussione, grazie anche agli interventi responsabili, preoccupati e puntuali dei sindaci che ringrazio. A nome della giunta – ha affermato la presidente della regione Alessandra Todde – ci tengo a ribadire che le comunità non verranno lasciate sole. Siamo a lavoro per costruire insieme il percorso migliore che permetterà di raccogliere le istanze di tutti gli attori coinvolti all’interno del testo di legge. L’obiettivo è quello di limitare al massimo il consumo di suolo, avendo chiara la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del paesaggio. Questo è solo il primo di una lunga serie di incontri che faremo sul territorio, con l’intento di presentare la legge nel minor tempo possibile. La Sardegna non verrà più calpestata”.
“L’incontro di oggi – aggiunge l’assessore degli enti Locali, finanze ed urbanistica Francesco Spanedda – suggerisce che c’è non solo la disponibilità delle Amministrazioni comunali a stabilire un canale di dialogo diretto ed efficace, ma anche la volontà di immaginare insieme i nostri territori. Questo è particolarmente di buon auspicio per il futuro, perché sarà insieme che dovremo affrontare sfide altrettanto rilevanti, come il cambiamento climatico e la gestione dei rifiuti, e gli altri grandi temi che attraversano la società contemporanea. Temi che superano, per loro natura, i confini dei territori comunali come li conosciamo e che troveranno probabilmente soluzione in una dimensione sovracomunale”.
“È stato un incontro, quello con le rappresentanze locali, molto proficuo. I sindaci – ha detto l’assessore dell’industria Emanuele Cani – sono stati molto collaborativi nel valutare, insieme alla regione, l’importanza di questo momento e del tema trattato. Non è assolutamente nostra intenzione fare ciò che il Governo ha fatto con la Sardegna: fondamentale è per noi il confronto con i rappresentanti locali, così che siano protagonisti nel determinare il futuro energetico della regione”.
All’incontro di Sassari seguiranno gli altri già programmati, a partire da Olbia, attualmente in corso, e Oristano, previsto nella giornata di martedì 3 settembre.