Nella gestione dei rifiuti e nell’obiettivo di favorire l’economia circolare, la Lombardia si prepara a fare un ulteriore passo in avanti. Con l’Atto di indirizzo in materia di programmazione della gestione dei rifiuti e delle bonifiche, approvato il 21 gennaio dell’Aula di Palazzo Pirelli, il Consiglio regionale ha acceso il semaforo verde al “Piano verso l’economia circolare”, con lo scopo di ottemperare agli obiettivi fissati dall’Unione europea in materia di gestione dei rifiuti. “Alcuni di questi -ha affermato il relatore del provvedimento, il Consigliere leghista Riccardo Pase, Presidente della Commissione Ambiente del Pirellone- li abbiamo già ampiamente superati, molti anni prima rispetto alle prescrizioni di Bruxelles”. Come, ad esempio, “arrivare entro il 2025 al 55% di raccolta differenziata, già oggi noi siamo intorno al 70%. Così come quello di non utilizzare le discariche per lo smaltimento dei rifiuti urbani se non sotto il 10%, quando già adesso ci avviciniamo allo 0,5%”. In Regione Lombardia, dunque, il sistema funziona. Pase offre alcuni dati significativi, come quello dei rifiuti urbani: “4,8 milioni di tonnellate, 478 kg per cittadino, contro una media nazionale ben più alta e nonostante il nostro pil pro capite sia ben superiore di quello di altre regioni. Abbiamo dunque discostato – ha sottolineato – la crescita economica dalla produzione dei rifiuti”. Interessanti anche i numeri relativi al recupero in materia che in Regione Lombardia si riesce a ottenere dalla differenziata: “86% della carta, 88,7 del vetro, il 54,6% della plastica, l’86,2% del legno, l’80% dei materiali ferrosi. Siamo leader – ha aggiunto l’esponente del Carroccio – anche nella raccolta dell’umido, con 77,4 kg per abitante, ossia il 79% del totale”. In tema di programmazione della gestione dei rifiuti, Pase ha posto il problema “esterno e incontrollabile” rappresentato dai rifiuti che arrivano da fuori regione in base a norme nazionali. A tal proposito, il relatore ha presentato un emendamento e un ordine del giorno, per una regolamentazione più stringente di questo fenomeno.
Più in generale, il piano approvato oggi, ha osservato Pase “introduce accorgimenti di buon senso, che vanno ad aggiungersi a quanto deliberato dalla Giunta e che già andava nella giusta direzione. Ad esempio, l’utilizzo del CSS (combustibile solido secondario) all’interno dei cementifici; la promozione del sacchetto di carta per la raccolta dell’umido; lo stoccaggio delle bottiglie di plastica, che riciclate andranno a produrre nuovi contenitori per lo stesso uso; il fattore di pressione per gli impianti di smaltimento: noi riteniamo che in una stessa area non si possano concentrare più realtà che superino determinati parametri. Infine, abbiamo escluso la realizzazione di impianti di trattamento e smaltimento all’interno dei corridoi primari della rete ecologica regionale”.
Nel corso dell’ampia discussione, sono stati approvati diversi emendamenti e tre ordini del giorno (due della Lega e uno del gruppo Lombardi Civici Europeisti). A favore dell’Atto amministrativo i gruppi di maggioranza, astenuto il PD, pollice verso dal Movimento Cinque Stelle, che in sede di dichiarazione di voto, con il Consigliere Ferdinando Alberti, ha aspramente criticato il documento sostenendo che non si tratta “di un piano verso l’economia circolare, ma solo di un piano rifiuti, prevalentemente urbani”. Il Consigliere dem Giuseppe Villani, ha invece spiegato l’astensione del suo gruppo, sostenendo che nell’articolato proposto “ci sono ancora troppe timidezze e poco coraggio. Accettiamo – ha detto – la sfida dell’economia circolare e con i nostri emendamenti abbiamo cercato di migliorare il testo, ma c’è ancora tanto da fare”.