Martedì 13 aprile è stata istituita dalla Regione Lazio la Cabina di monitoraggio del Piano regionale di gestione dei rifiuti con l’obiettivo di controllare e verificare l’attuazione delle misure previste all’interno dello strumento di pianificazione 2019-2025. Lo ha reso noto lo stesso ente in una nota: “Il presidente Nicola Zingaretti, su proposta dell’assessore competente Massimiliano Valeriani, ha firmato il decreto di costituzione della nuova struttura regionale, nominandone contestualmente i componenti che rimarranno in carica fino alla formazione degli Enti di Governo d’Ambito”.
Faranno parte della Cabina di monitoraggio gli stessi Zingaretti e Valeriani, assessore al Ciclo dei rifiuti, i responsabili delle direzioni regionali Ciclo dei rifiuti e Capitale naturale, parchi e aree protette, insieme al sindaco della Città metropolitana di Roma, Virginia Raggi, e ai presidenti delle province di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Per i componenti della Cabina di monitoraggio del Piano rifiuti, così come per eventuali soggetti esterni invitati a partecipare, non è previsto alcun compenso.
“Questa struttura avrà un ruolo fondamentale perché dovrà verificare che le indicazioni contenute nel Piano regionale vengano attuate, sollecitando gli interventi di enti locali e operatori del settore per garantire il corretto funzionamento del sistema dei rifiuti. Ognuno è chiamato a fare la propria parte per scongiurare il rischio di nuove emergenze, assicurando una gestione sostenibile ed efficiente in tutto il Lazio”, ha dichiarato Massimiliano Valeriani. Per ora da parte di Virginia Raggi e dalla sua amministrazione non è arrivata alcuna dichiarazione.
Pianio rifiuti del Lazio
Il Piano dei rifiuti del Lazio è stato approvato nell’agosto del 2020. Il documento impone a Roma la famosa “autosufficienza”, ossia l’obbligo di trattare e smaltire i rifiuti prodotti sul proprio territorio attraverso impianti adeguati e soprattutto una discarica. Discarica per cui era stato individuato il sito di Monte Carnevale, prima che tutto saltasse a causa degli arresti che hanno coinvolto la dirigenza regionale e l’imprenditore proprietario del sito, che provocarono il ritiro della concessione da parte del comune come annunciato da Virginia Raggi.
A fine marzo, inoltre, ha chiuso la discarica di Roccasecca in provincia di Frosinone, impianto che accoglieva ogni giorno 850 tonnellate di scarti provenienti dagli impianti della Capitale. Alla luce di questo, lo scorso 2 aprile, contestualmente alla ricerca di soluzioni ponte per scongiurare l’eergenza, il presidente Zingaretti ha firmato un’ordinanza che dà al comune di Roma un mese di tempo per trasmettere a sua volta “un piano impiantistico ai fini dell’autosufficienza in termini di trattamento, trasferenza e smaltimento“, ossia tmb e discariche.