Il 6 febbraio si è tenuta l’audizione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari nell’ambito del filone riguardante il sistema di smaltimento dei rifiuti in Sicilia, nonché il monitoraggio degli appalti relativi alla gestione dei rifiuti solidi urbani e delle conseguenze di incendi e accadimenti di natura criminale in Regione.
All’audizione ha partecipato in videoconferenza il presidente di Regione Renato Schifani e commissario per la gestione dei rifiuti, che ha parlato di come: “Il settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in Sicilia, a partire da quello delle discariche, ha manifestato e manifesta ancora profili di rilevante infiltrazione alla criminalità organizzata“.
Schifani, poi, sottolinea che la Sicilia ha un grave problema nella gestione dei rifiuti a causa della mancanza di impianti adeguati, delle discariche quasi piene, dei costi elevati per esportare i rifiuti e della scarsa raccolta differenziata nelle grandi città. Inoltre, i ritardi negli investimenti e l’alto numero di reati legati al ciclo dei rifiuti hanno reso urgente una riorganizzazione drastica del sistema, per evitare danni irreparabili all’ambiente e costi eccessivi per i cittadini.
“In questo contesto – aggiunge Schifani – la realizzazione di due termovalorizzatori nei comuni di Palermo e Catania si inserisce come un’azione strategica volta a modernizzare il ciclo dei rifiuti, garantendo una riduzione significativa del conferimento in discarica e un efficiente recupero energetico”.
“Il cronopronogramma relativo alla realizzazione dei due impianti prevede la consegna e l’inizio dei lavori di costruzione entro la fine del 2026. Le due strutture saranno finanziate nel limite complessivo di 800 milioni di euro nell’ambito dell’accordo coesione Fsc 2021-2027, sottoscritto con il presidente del consiglio ed approvato dal Cipess e verranno realizzati garantendo una capacità di trattamento di 300.000 tonnellate l’anno di scarti e una potenza elettrica installata di 25 megawatt. La struttura di Palermo sorgerà a Bellolampo, già sede di un impianto di trattamento meccanico-biologico e quella di Catania, invece, all’interno della zona industriale di Pantano D’Arci, area strategicamente collegata alle principali reti infrastrutturali per la gestione ottimale del bacino di rifiuti della Sicilia Orientale”, prosegue il governatore.
“I due termovalorizztaori – conclude Schifani – costituiscono gli elementi chiave per raggiungere l’obiettivo di ridurre drasticamente la percentuale di rifiuti destinati alle discariche, come richiesto dalla direttiva europea che prevede un limite massimo del 10% di rifiuti conferiti in discarica entro il 2035”.