Ama Roma, l’azienda rifiuti della Capitale, ha pubblicato una nota sulla gestione dei rifiuti urbani nel contesto Covid, in seguito alle accuse del sindacato Uiltrasporti secondo cui gli operatori ecologici si contagiano con il Sars Cov-2 maneggiando i rifiuti dei cittadini malati. In un articolo pubblicato il 12 gennaio da Repubblica il sindacato riconduce addirittura la morte di due lavoratori ad un contagio che “potrebbe essere avvenuto anche a causa di eventuali rifiuti raccolti da condomini con utenza Covid”. Ecco una parte dell’articolo:
È allarme Covid tra i rifiuti e i netturbini Ama dopo la morte per Covid di due operatori ecologici negli ultimi tre giorni: del resto i rifiuti delle persone contagiate e in quarantena sono mischiati insieme alla spazzatura normale e solo di rado nei cassonetti o nei bidoni condominiali del porta a porta si trovano buste con scritto a penna “attenzione Covid”.
I due netturbini deceduti lavoravano a Trastevere e Castro Pretorio, dove è attivo il porta a porta, ma la preoccupazione riguarda anche i cassonetti dove spesso i rifiuti sono a terra. A mettere in correlazione i due decessi con i rifiuti mischiati e il rischio di contagio è il sindacato Uiltrasporti. “A questo punto – spiega il segretario regionale Alessandro Bonfigli – in assenza di dati e ditte specializzate il contagio dei colleghi deceduti potrebbe essere avvenuto anche a causa di eventuali rifiuti raccolti da condomini con utenza Covid”.
Anche i netturbini, attraverso il gruppo Laboratorio idee lavoratori Ama, non nascondono preoccupazione dopo i decessi dei due colleghi. “È evidente che possono essersi contagiati per aver maneggiato rifiuti Covid durante il lavoro – spiega un portavoce del gruppo Lila – da mesi noi carichiamo tutto insieme all’indifferenziata ma dopo questi due decessi la paura aumenta”.
L’azienda rifiuta le accuse e risponde con una nota in cui spiega che tutte le operazioni che riguardano i servizi di igiene urbana si svolgono in sicurezza e che le possibilità di contagio al contatto da parte del personale addetto alla raccolta non sono plausibili “anche in ragione delle disposizioni (in evidenza anche sul sito www.amaroma.it ) dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrive ai cittadini positivi al virus o in quarantena l’utilizzo della doppia busta per il conferimento e smaltimento in sicurezza di tutti i rifiuti prodotti all’interno delle abitazioni”.
Ecco la nota di Ama:
L’attenzione di AMA per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori è massima e sono attive tutte le misure possibili per tutelare la comunità di lavoratori dell’igiene urbana. I presidi di sicurezza vengono adeguati di pari passo con l’evolversi dell’emergenza sanitaria in modo, da un lato, di ridurre il rischio preservando la salute e la
sicurezza dei lavoratori e, dall’altro, di garantire la continuità del servizio.
In azienda non sussistono motivi di allarme, al momento, per il nuovo innalzamento generale nella popolazione della curva dei contagi. Dalle ultime stime attualmente i lavoratori positivi al virus si attestano intorno al 4%, in massima parte asintomatici. Si tratta comunque di un dato al di sotto dell’incidenza media del virus a livello nazionale e generato, nella stragrande maggioranza dei casi parte da “cluster” familiari o comunque esterni all’azienda.
Non sono quindi fondate le notizie apparse nei giorni scorsi su alcuni media in cui si ipotizzavano eventuali possibilità di contagio al contatto da parte del personale addetto alla raccolta, cosa tra l’altro non plausibile anche in ragione delle disposizioni (in evidenza anche sul sito www.amaroma.it ) dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrive ai cittadini positivi al virus o in quarantena l’utilizzo della doppia busta per il conferimento e smaltimento in sicurezza di tutti i rifiuti prodotti all’interno delle abitazioni.
Nelle scorse settimane, inoltre, AMA ha attivato un servizio di screening rapido mobile, tramite camper, per monitorare la situazione dei contagi da Covid-19 ed intercettare eventuali casi all’interno delle proprie sedi operative. Presso questa postazione mobile, disponibile entro 48 ore su richiesta dei responsabili operativi di ogni singolo municipio di Roma, gli operatori possono sottoporsi, su base volontaria, a tampone rapido nel pieno rispetto di tutte le norme di scaglionamento e distanziamento che regolamentano l’accesso e la permanenza all’interno delle sedi.
Questa nuova ed ulteriore misura, adottata per tutelare la salute dei lavoratori e salvaguardare le linee operative di erogazione dei servizi, si aggiunge a tutte le altre misure anti-contagio adottate. In particolare: i turni in entrata e in uscita dalle sedi operative vengono scaglionati con l’attacco e la fine turno ogni 30 minuti, evitando anche il contemporaneo accesso agli spogliatoi di lavoratori con armadietti vicini. Viene garantita adeguata aerazione nei locali spogliatoi e nelle aree comuni; assicurata la cristallizzazione degli equipaggi, il più possibile fissi.
Continua poi anche l’approvvigionamento di prodotti e presidi, con particolare attenzione ai Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) da fornire ai propri dipendenti: ad oggi sono state distribuite oltre 4milioni di mascherine (più della metà delle quali con filtro ad alta protezione ffp2 e ffp3), più di 2 milioni e 600mila di paia di guanti monouso. Prosegue a ciclo continuo la sanificazione dei mezzi pesanti e leggeri utilizzati per la raccolta dei rifiuti. Gli operatori sono dotati, inoltre, di specifici kit per igienizzare le parti sensibili interne dei veicoli, ad ogni attacco e fine turno.