Scongiurare il rischio di una nuova emergenza rifiuti nella città di Roma legata alla prossima chiusura della discarica di Roccasecca, in provincia di Frosinone, che riceve gli scarti delle lavorazioni dei tmb romani. Questo, come spiega la Regione Lazio, è stato l’obiettivo del comitato tecnico che si è riunito d’urgenza nella serata di martedì 30 marzo. Al vertice erano presenti l’assessore ai Rifiuti regionale, Massimiliano Valeriani, il capo di gabinetto, Albino Ruberti, e la direttrice generale con interim al ciclo dei rifiuti, Wanda D’Ercole. Mentre per il Comune di Roma hanno partecipato l’assessora all’Ambiente, Katia Ziantoni, il capo di gabinetto Stefano Castiglione, il segretario generale Gabriella Acerbi e il direttore delle politiche ambientali Nicola De Bernardini.
“La Regione – spiega in una nota lo stesso ente guidato da Nicola Zingaretti – ha ribadito l’impegno a riattivare in brevissimo tempo gli accordi con altre regioni italiane, come la Toscana e l’Abruzzo, per consentire il conferimento dei rifiuti capitolini negli impianti di trattamento e smaltimento che verranno indicati dall’Ama”. Una soluzione che era già stata adottata poco più di un anno fa e portata vanti per sette mesi. Si stima che il nuovo invio negli impianti delle due regioni possa iniziare a partire da martedì 6 aprile e durare almeno un mese.
“Per sottoscrivere gli accordi, però, è necessario che l’azienda del Comune di Roma formalizzi le quantità dei rifiuti da conferire fuori regione e proceda con l’individuazione degli operatori privati e la conseguente stipula dei contratti” – aggiunge la Regione Lazio -. “Già nella giornata di oggi (martedì 30 marzo, ndr) la Regione scriverà a tutti gli operatori del Lazio per favorire una ripartizione dei rifiuti Ama da trattare, mentre gli uffici tecnici valuteranno il procedimento amministrativo in fase di istruttoria per l’apertura del V invaso della discarica di Roccasecca”. Apertura su cui però il comune del frusinate ha già avviato la revoca delle autorizzazioni.
Ama Roma attacca la Regione
Dal canto suo Ama non si dimostra molto accondiscendente nei confronti della Pisana, tutt’altro. In una dichiarazione rilasciata dopo il vertice del comitato tecnico, l’azienda dei rifiuti capitolina dice di notare “con sorpresa che, a fronte di una collaborazione immediata nei confronti della Direzione Generale e della Direzione regionale Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio a cui ha sottoposto più di una soluzione nel corso di questi ultimi cinque giorni, alcuni rappresentanti politici della stessa Regione utilizzano in maniera distorsiva i suggerimenti e le opzioni tecniche indicate dalla stessa Ama“.
“La problematica emersa il 25 marzo con la discarica di Roccasecca – aggiunge l’azienda – si poteva risolvere nella giornata stessa convocando, come suggerito da Ama, le società proprietarie delle discariche presenti nel Lazio per reindirizzare i conferimenti giornalieri, come alla fine è stato fatto solo con la riunione convocata oggi pomeriggio. Ama ha sempre agito al fine, da una parte, di prevenire la crisi e, dall’altra, di ridurre al minimo i costi per i cittadini di Roma chiedendo alla Regione l’utilizzo dei poteri speciali atti a permettere il trattamento e il conferimento negli impianti e nelle discariche regionali” .”Ritengo – afferma l’amministratore unico dell’azienda Stefano Zaghis – che i cittadini di Roma abbiano perso la pazienza nel vedere l’utilizzo del potere amministrativo per la gestione del ciclo dei rifiuti ‘asservito’ a logiche politico-elettorali“.
Comune di Roma, assessora Ziantoni
A margine del vertice tecnico arriva anche una dichiarazione dell’assessora all’Ambiente del comune di Roma, Katia Ziantoni: “Roma Capitale non chiederà alcun aumento di trattamento presso l’impianto di Rocca Cencia (l’impianto di trattamento meccanico biologico di Ama, l’unico rimasto dopo la chiusura del Salario distrutto dal rogo nel 2018, ndr). La crisi, infatti causata dalla comunicazione inattesa di esaurimento delle volumetrie residue nella discarica di Roccasecca non ha nulla a che vedere con gli impianti di trattamento dei rifiuti che, senza la disponibilità di siti di smaltimento (discariche), non sanno dove conferire gli scarti della lavorazione. Per questo riteniamo non percorribile la possibilità di aumentare i conferimenti nel TMB di Rocca Cencia, già posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica. Non si può risolvere un’emergenza creandone un’altra”.