Dopo il tentativo andato a vuoto con l’ex giunta Raggi, l’Ama riprova a esternalizzare la raccolta differenziata delle utenze non domestiche. Lo fa attraverso la pubblicazione di un nuovo bando uscito il 18 maggio e con scadenza il 12 luglio per la presentazione delle candidature. Sul piatto un appalto da 235.146.558 milioni di euro della durata di 36 mesi per la raccolta differenziata delle utenze non domestiche divise in 15 lotti, uno per Municipio.
Le utenze non domestiche sono divise per categorie e si va dal ristoro alle scuole, dai centri commerciali ai mercati rionali. In totale le utenze non domestiche da servire sono 54.805.
Il bando prevede il servizio a basso impatto ambientale di raccolta porta a porta, il trasporto e il conferimento di rifiuti:
- organici (EER 20 03 02 e EER 20 01 08)
- multimateriale leggero (EER 15 01 06)
- cassette in plastica (EER 15 01 02)
- contenitori in vetro (EER 15 01 07)
- contenitori in carta (EER 20 01 01)
- imballaggi in carta e cartone (EER 15 01 01)
- rifiuto residuo secco (EER 20 03 01)
Leggendo nel dettaglio il bando si evince che con 13.194 utenze è il Municipio I il più grande da servire e, con un importo a base di gare di circa 45 milioni di euro è anche il più oneroso. Mentre, per il lotto 12 è prevista una spesa extra di circa 4mila euro per ogni raccolta domenicale a Porta Portese.
Secondo il bando, ristoranti e fast food dovranno esporre i rifiuti sul suolo pubblico entro le ore 24, ovvero con la chiusura serale dell’attività. Inoltre, la ditta che si aggiudicherà l’appalto dovrà garantire, entro 4 ore dall’esposizione dei rifiuti sul suolo pubblico, la raccolta di tutte le tipologie di utenze. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo necessario il tempo di esposizione in strada dei rifiuti.
Altro punto importante del bando è l’introduzione di una grande novità che riguarda il controllo, il controllore e il controllato. Di fatto si tratta di un sistema di spionaggio in cui utente, operatore ecologico e Ama vengono inseriti all’interno di un sistema grazie al quale possono documentare eventuali mancanze o mal funzionamento del servizio. Ad esempio, l’operatore potrà documentare se l’utente non conferisce in modo corretto i rifiuti o nell’orario stabilito e, dal canto suo, l’utente potrà segnalare se il servizio non è gestito correttamente.
L’azienda che si aggiudicherà l’appalto dovrà inoltre stilare report quotidiani, settimanali e mensili, grazie anche al tracciamento tramite Gps, su:
- utenze servite
- peso dei rifiuti ritirati
- mezzi e singoli operatori in attività