La Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti di Francia e Italia per non aver recepito correttamente la Direttiva sulle discariche. Entrambi i Paesi hanno ricevuto una lettera di costituzione in mora – il primo con la sigla INFR(2024)2267, il secondo con INFR(2024)2268 – in cui Bruxelles evidenzia una serie di inadempienze riguardanti la gestione dei rifiuti.
Gli obiettivi della Direttiva
La Direttiva 1999/31/CE, modificata dalla Direttiva (UE) 2018/850, mira a ridurre l’impatto ambientale delle discariche e a promuovere un sistema di gestione dei rifiuti più sostenibile e che prevenga effetti negativi sulla salute umana, sull’acqua, sul suolo e sull’aria. Tra i principali obiettivi fissati vi è la riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti urbani al 10% entro il 2035 e il divieto, a partire dal 2030, dello smaltimento di materiali riciclabili o recuperabili. Inoltre, la normativa stabilisce criteri precisi per il calcolo del raggiungimento di questi traguardi.
Le carenze dell’Italia
Secondo la Commissione, l’Italia non ha recepito correttamente diverse disposizioni fondamentali. Tra le criticità segnalate figurano:
- la mancata definizione del fatto che i rifiuti inceneriti debbano essere considerati come smaltiti in discarica;
- una regolamentazione inadeguata sul tipo di rifiuti destinabili alle discariche per rifiuti pericolosi;
- l’assenza di specifiche tecniche chiare per lo stoccaggio temporaneo del mercurio metallico.
A queste lacune si aggiungono problemi legati al monitoraggio dei gas prodotti dalle discariche e al campionamento delle acque sotterranee, aspetti essenziali per garantire la sicurezza ambientale.
Le mancanze della Francia
Anche la Francia è finita sotto la lente della Commissione per non aver rispettato alcuni obblighi previsti dalla Direttiva. In particolare, Parigi non ha trasposto le norme relative al calcolo del raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti urbani in discarica. Senza questa disposizione, risulta più difficile valutare i progressi del Paese nel limitare il ricorso alle discariche e incentivare il riciclo.
Possibili sanzioni in arrivo
Francia e Italia hanno ora due mesi di tempo per rispondere alle osservazioni di Bruxelles e adottare misure correttive. In caso contrario, la Commissione potrebbe decidere di avanzare nella procedura d’infrazione emettendo un parere motivato, passo che precede un eventuale ricorso alla Corte di Giustizia dell’UE se gli Stati Membri non si adeguano al parere.