Nespresso annuncia i nuovi dati di riciclo delle capsule in alluminio del 2023 e conferma i risultati in costante crescita del progetto di economia circolare “Da Chicco a Chicco” per il primo quadrimestre dell’anno 2024. Con un totale di oltre 1.800 tonnellate di capsule recuperate nel corso dello scorso anno, +10% rispetto al 2022, il progetto ha permesso di recuperare e mandare a riciclo quasi 11.000 tonnellate di capsule in 12 anni che hanno consentito di generare nuove risorse dai due materiali di cui sono composte: oltre 650 tonnellate di alluminio sono state infatti destinate alle fonderie e trasformate in nuovi oggetti e più di 6.500 tonnellate di caffè esausto utilizzato anche per la produzione di compost, impiegato poi per contribuire alla coltivazione di riso. Risultati positivi, supportati anche da un investimento complessivo sul territorio italiano che ha raggiunto i 10 milioni di euro, e nuovi obiettivi di recupero per il 2025: raggiungere le 900 tonnellate di alluminio e superare le 9.000 tonnellate di caffè da riutilizzare in progetti concreti.
Nato nel 2011 grazie a una convenzione con CIAL (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e CIC (Consorzio Italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” è il progetto di economia circolare attraverso cui i clienti possono riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area di raccolta presente all’interno delle Boutique Nespresso e nelle isole ecologiche partner dell’iniziativa distribuite sul territorio nazionale, per un totale che ad oggi ha appena raggiunto oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte dalle aziende locali di gestione dei rifiuti, con accordi dedicati in ogni città e in collaborazione con CIAL, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate presso l’impianto Garm – Gavardo Recupero Metalli in provincia di Brescia, dove l’alluminio viene separato dal caffè per dare a entrambi i materiali nuova vita.
Grazie alla presenza di macchinari specifici per la lavorazione delle capsule in alluminio e per il recupero di nuove materie prime, in impianto avvengono il trattamento e la separazione dei due materiali che compongono la capsula esausta: l’alluminio viene recuperato, frazionato e destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette, segnalibri e molto altro, mentre il caffè esausto viene inviato presso un impianto di compostaggio per il suo impiego nella realizzazione del compost e, successivamente, ceduto anche a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo fertilizzante naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato al Banco Alimentare di Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia e al Banco alimentare dell’Emilia-Romagna, ultima sede regionale dell’associazione entrata da poche settimane nel progetto che beneficerà della prima donazione di riso, non appena sarà completata la raccolta, nel mese di novembre.
Grazie alla collaborazione ormai consolidata dal 2011 tra Nespresso e Banco Alimentare, sono stati donati 5.500 quintali di riso, equivalenti a oltre 6 milioni di piatti. Mentre nel solo 2023, tramite i banchi alimentari della Lombardia, del Lazio, del Piemonte e della Puglia, è stato possibile donare circa 900 quintali di riso, l’equivalente di 1 milione di piatti di riso (1 piatto = 90gr), che hanno raggiunto più di 2.500 strutture caritative – tracase di accoglienza, unità di strada, mense e spazi dedicati al supporto – e oltre 500.000 persone in difficoltà, attraverso consegne dedicate e pacchi solidali. Un impegno che, con il nuovo ingresso del Banco Alimentare dell’Emilia-Romagna, permetterà un supporto sempre maggiore alle organizzazioni che in Italia si adoperano per prestare aiuto ai più fragili.
Dare una seconda vita alle capsule in alluminio esauste per fare in modo che queste possano generare nuove risorse per il territorio e per le comunità è l’obiettivo con cui dal 2011 Nespresso porta avanti il progetto “Da Chicco a Chicco”.
Un impegno costante ad ampliarlo e a renderlo sempre più vicino alle persone per fare in modo che la riconsegna delle capsule esauste diventi una consuetudine sempre più diffusa. Per questo, nel corso del 2023 e nei primi mesi del 2024 il progetto si è ampliato ulteriormente, grazie all’adesione sempre maggiore di società di gestione della raccolta differenziata in Piemonte ed Emilia-Romagna, che hanno permesso l’inclusione di un totale di 30 nuove isole ecologiche per la riconsegna delle capsule nelle due regioni. Un incremento che trova riscontro anche nei dati di riciclo dei primi quattro mesi del 2024 con quasi 740 tonnellate di capsule raccolte che rappresentano un +14% rispetto allo stesso periodo del 2023.
“Da Chicco a Chicco è un progetto vivo, che si evolve e cresce anno dopo anno e sul quale continueremo a investire per continuare a supportare il territorio, tutte le persone che ne traggono beneficio e in funzione di un impatto sempre più positivo per il nostro territorio”, commenta Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana. “Una crescita costante in termini di numeri e di risorse rigenerate, possibile grazie a tutte le persone che si impegnano a riconsegnare le loro capsule esauste, ma anche in termini di partecipazione dei nostri partner e, che ci permettono di farlo crescere con un sempre maggiore impatto sulle comunità: da CiAL, Utilitalia e CIC che hanno creduto da subito nel progetto, alle società di gestione della raccolta differenziata nelle diverse regioni, aiutandoci a renderlo sempre più capillare sul territorio, fino ad arrivare alle sedi regionali di Banco Alimentare per raggiungere e supportare un numero sempre più alto di persone”.
La collaborazione con Nespresso è un fiore all’occhiello per il nostro Consorzio, commenta Stefano Stellini, Direttore Generale Consorzio CIAL. Un impegno costante e quotidiano che ci permette di recuperare e avviare a riciclo materiale che altrimenti andrebbe sprecato in discarica. Certo, il cammino verso percentuali di riciclo imponenti è ancora lungo ma la rete del territorio è sempre più fitta e solida e il numero dei punti di raccolta per le capsule del caffè in alluminio esauste aumenta di mese e in mese. Partiti poco più di 10 anni fa, siamo ormai arrivati ad una copertura territoriale ampia che presenta però ancora margini di miglioramento importanti. In tal senso la collaborazione con le società che nei diversi Comuni gestiscono i rifiuti urbani è fondamentale, così come gli accordi con le piattaforme. Parliamo di un Sistema complesso che CIAL coordina al meglio e che finora ha dato ottimi risultati.
Uno sguardo ai dati di riciclo nelle principali regioni e città italiane
Un punto di vista anche locale sul riciclo delle capsule in alluminio arriva grazie ai dati locali di Nespresso che ha raccolto una vista specifica in alcune regioni che hanno raggiunto risultati interessanti sia in termini di quantità che di percentuali di incremento nel corso del 2023.
Si parte dalla Lombardia, che nel 2023 ha raggiunto oltre 850 tonnellate di capsule raccolte con un +16% rispetto al 2022 e performance particolarmente positive nelle città di Milano che, insieme a una buona parte dell’hinterland (Assago, Sesto San Giovanni, Rozzano, Arese e altri comuni) ha registrato una crescita di oltre il 50%, e Brescia, Bergamo e Como che si attestano al + 30%. In linea con lo scorso anno resta poi il Lazio, che solo nella città di Roma ha contato oltre 200 tonnellate di capsule recuperate.
Molto positivi anche i dati in Emilia-Romagna che, con un totale di oltre 310 tonnellate di capsule, registra un +6% con le città di Bologna, Rimini, Modena e Ferrara che hanno incrementato la raccolta delle capsule del 17% rispetto all’anno precedente. Riciclo in crescita anche per il Veneto,dove sono state raccolte oltre 230 tonnellate di capsule esauste (+9%), con le città di Venezia, Treviso e Vicenza che hanno registrato una crescita rispettivamente di 24, 21 e 12 punti percentuali. A seguire la Liguria che, con la città di Genova in testa, con un totale di 76 tonnellate di capsule riciclate ha registrato una crescita del 12%. Risultati molto positivi anche per il sud Italia e le isole, con la Puglia che si è distinta per un’importante crescita del 76% grazie a nuovi punti di raccolta sul territorio che vede protagoniste le città di Bari e Lecce (+80%). Chiudono la classifica la Sicilia con 12 tonnellate di capsule (+50%) con le città di Palermo (+77%) e Catania (+23%) e la Sardegna che, con 9 tonnellate di capsule raccolte nella città di Sassari, ha registrato una crescita del 16%.
Tra le regioni che hanno mantenuto un trend in linea con gli anni precedenti troviamo poi la Toscana, con Firenze che supera le 80 tonnellate raccolte, il Trentino, con 30 tonnellate, e la Campania, che ha raccolto circa 10 tonnellate di capsule esauste.
Per conoscere tutti i punti di raccolta e partecipare attivamente al progetto di recupero e riciclo delle capsule visitare il sito: https://www.nespresso.com/it/it/storeLocator#map-intro