Arrivo al mercato di via Porpora a Torino intorno alle 14.15, orario dell’appuntamento, e trovo le due sentinelle Amadou e Qadar, provenienti rispettivamente da Gambia e Somalia, intente a sistemare le cassette per accogliere il cibo invenduto donato dai commercianti. Cibo che altrimenti verrebbe buttato e che invece grazie al loro fondamentale operato andrà a chi ne ha più bisogno. Mi accolgono con un grande sorriso, ci presentiamo e subito io mi metto al lavoro per raccogliere la frutta e la verdura in giro per i banchi. Iniziamo a fare sue giù tra gli ambulanti, che ci sorridono e ci fermano per darci la loro merce invenduta.
Amadou mi dice che viene in questo mercato molto spesso: “Ormai quasi la totalità degli ambulanti mi conosce bene, uno di loro mi ha proposto di andare a giocare per la sua squadra. Passo tra i banchi e tra un saluto, un sorriso ed una chiacchiera, raccogliamo moltissimi chili tra frutta e verdura. In questo momento tra pandemie e guerre, fare la nostra parte cercando di ridurre lo spreco alimentare è giù un risultato“.
Ogni donazione è sempre accompagnata da un grande sorriso verso le sentinelle consapevoli che quel gesto è ricco di significato, di voglia di contribuire ad aiutare chi in questo momento ne ha più bisogno. Amadou e Qadar mi danno disposizioni ben precise, sempre con la gioia e la spensieratezza negli occhi, ed io ligio alle disposizioni obbedisco. Mi avvicino al banco di un ambulante, saluto, e il commerciante si avvicina a me con una cassetta di beni scambiando due parole.
“Aspettiamo sempre con gioia che le sentinelle passino tra i nostri banchi – mi dice – per poter dare il nostro contributo e poter donare la merce invenduta a chi in questo momento ne hai più bisogno. Quando i ragazzi passano con i loro gilet rossi, mi affretto subito a chiamarli e come me tanti miei colleghi qui nel mercato.”
E così insieme alle due sentinelle facciamo su e giù, macinando chilometri, ma senza sentire la fatica o la stanchezza, consapevole che ogni passo fatto, che ogni frutto od ortaggio recuperato e distribuito avrebbe strappato un sorriso a qualcuno anche solo per qualche minuto. Tornati alla postazione, le cassette di cibo raccolto aumentano col passare dei minuti e la gente iniziava ad avvicinarsi per prendere il numerino per attendere il loro turno. Noi le accogliamo col sorriso, scambiamo qualche parola, trattando anche degli argomenti strettamente più attuali creando un momento di grande socialità e di aggregazione. E così, dopo aver sistemato la merce e averla ridistribuita alle persone, insieme ad Amadou e Qadar smontiamo la postazione e ci salutiamo. Io riprendo la via di casa, con il sorriso negli occhi per aver conosciuto delle persone fantastiche.