Un quadro normativo stabile e chiaro per i rifiuti nel settore tessile: è questa la richiesta avanzata da Enrico Soffiati, CEO di Rematrix, durante l’audizione del 4 marzo 2025 alla VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Il manager ha evidenziato le criticità normative che frenano l’evoluzione del settore verso un modello più circolare e sostenibile, sottolineando l’urgenza di accelerare l’adozione dello schema EPR (Responsabilità Estesa del Produttore).
“Nonostante l’obbligo di raccolta differenziata sia in vigore dal 2022, le imprese italiane non hanno ancora indicazioni chiare su come operare nel mercato nazionale. È essenziale adottare misure immediate per consentire alle aziende di pianificare investimenti strategici e migliorare la loro competitività a livello europeo”, ha dichiarato Soffiati.
Tre proposte per migliorare la gestione dei rifiuti tessili
Nel corso dell’audizione, il CEO di Rematrix ha presentato tre proposte chiave per migliorare la gestione dei rifiuti tessili e favorire la sostenibilità nel settore:
- Unificazione dei requisiti EPR: riduzione della burocrazia e creazione di un mercato più equo, con particolare attenzione alle PMI italiane;
- Sistemi avanzati di tracciabilità: monitoraggio della destinazione finale dei rifiuti tessili, per favorire il recupero e il riciclo;
- Incentivi per la sostenibilità: meccanismi premiali per le aziende che adottano modelli produttivi responsabili e penalizzazioni per chi immette sul mercato prodotti meno sostenibili.
Verso un’economia circolare per il tessile
Soffiati ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, impegnato nella definizione di un decreto EPR per la filiera tessile. Tuttavia, ha avvertito che eventuali ritardi nell’adozione delle norme potrebbero compromettere la competitività del settore.
“Il principio ‘chi inquina meno paga di meno’ deve essere applicato in modo chiaro e semplice”, ha concluso Soffiati, ribadendo l’importanza di un quadro normativo che guidi il settore tessile verso un futuro più sostenibile.
Unirima: “escludere i rifiuti pre-consumo dall’EPR”
Sul tema è intervenuto anche Francesco Sicilia, direttore generale di Unirima, sottolineando la necessità di non includere nel sistema EPR gli scarti tessili pre-consumo.
“Il sistema EPR nasce per gestire i prodotti a fine vita, non per occuparsi degli scarti di produzione“, ha spiegato Sicilia.
Unirima ha inoltre richiesto che il decreto stabilisca percentuali precise di obiettivi di riciclo, incentivando così la crescita del mercato del recupero tessile.