Martedì 24 ottobre, dopo un ritardo di oltre un mese, la Commissione ENVI si è riunita per votare sul Regolamento imballaggi. Come sottolinea Zero Waste Europe, prima del voto i partiti di destra, PPE ed ECR, hanno respinto congiuntamente gli emendamenti di compromesso proposti dalla relatrice, l’eurodeputata Frédérique Ries, e hanno presentato tardivamente i propri emendamenti, rendendo meno incisive le ambizioni originali del regolamento.
ZWE riconosce che “il compromesso presentato dall’eurodeputata Ries era lungi dall’essere perfetto, ma qualsiasi ulteriore ‘ammorbidimento’ avrebbe giovato solo agli interessi del settore del takeaway”. La rete ambientalista ha definito “un sollievo per i politici” l’ultima votazione della commissione ENVI sul tanto discusso Regolamento ma ha sottolineato che il risultato si discosta dalla proposta originale della Commissione.
Aline Maigret, responsabile delle politiche di Zero Waste Europe, ha affermato: “Nonostante il testo sia stato notevolmente ridimensionato rispetto alla proposta originale, crediamo che in questo momento rappresenti il risultato migliore che si possa ottenere. Zero Waste Europe accoglie con favore l’adozione degli emendamenti di compromesso presentati dalla relatrice e esprime le sue congratulazioni all’eurodeputata Ries per aver sostenuto l’integrità di questa legge”.
Si parla degli emendamenti 10, 12 e 8. Con l’adozione degli obiettivi di riutilizzo del primo, si propone che il 50% di tutti gli imballaggi degli operatori economici, comprese le piattaforme online, siano riutilizzabili. Secondo gli ambientalisti “la lotta per includere il cartone in questi obiettivi di riutilizzo rappresenta un notevole passo avanti nella direzione del perfezionamento delle politiche di riutilizzo”. L’emendamento di compromesso 12, stabilisce invece restrizioni sulla vendita di imballaggi monouso e istituisce il divieto di tutti gli imballaggi monouso nei ristoranti, impedendo la sostituzione dei materiali.
Raphaëlle Catté, Responsabile Politiche e Supporto alla Ricerca, ha affermato: “Questo emendamento sfida i giganti del fast food come McDonald’s e sottolinea l’importanza delle scelte eco-friendly rispetto all’uso di imballaggi monouso”.
Un altro chiaro passo avanti è stato l’adozione dell’emendamento di compromesso 8. Questo garantisce una quota minima di contenuto riciclato nei nuovi prodotti. A questo proposito Lauriane Veillard, responsabile delle politiche per il riciclo chimico e la trasformazione della plastica in combustibile, ha dichiarato: “Accogliamo con favore l’emendamento, che si basa sulla proposta della Commissione. Considerando l’impatto ambientale del processo di riciclo, è un passo avanti, infatti, inserisce i requisiti ambientali nell’agenda dell’economia circolare”.
Tuttavia, segnala Zero Waste Europe, una chiara battuta d’arresto è stata l’adozione dell’emendamento di compromesso 25. “Questo crea infatti una scappatoia. L’emendamento in questione solleva preoccupazioni perché, nell’ambito degli obiettivi di contenuto riciclato, consente l’uso di plastiche vergini a base biologica”. “Il requisito di soddisfare gli obiettivi di contenuto riciclato”, ha continuato Veillard, “è fortemente minato dalla possibilità di utilizzare plastica a base biologica. Non ha senso integrare il pensiero circolare nella produzione di imballaggi se metà degli obiettivi possono essere raggiunti utilizzando plastica vergine”.
Aline Maigret, responsabile delle politiche di Zero Waste Europe, ha affermato che “Ci sono stata molte sfide da parte dei diversi partiti, accompagnate da un livello di lobbying aziendale senza precedenti. Per questo cruciale disegno di legge ambientale, attendiamo con impazienza il voto della plenaria di novembre”.