Giovedì 4 maggio la Commissione Ambiente del Parlamento europeo (ENVI) ha presentato una bozza revisionata della proposta avanzata dalla Commissione europea sul nuovo Regolamento Imballaggi. Rispetto al testo di Bruxelles, le modifiche sono numerose. Ne riprendiamo alcune, illustrate anche dalla relatrice del documento, l’eurodeputata Frédérique Ries, incaricata dal Parlamento di negoziare una posizione sul provvedimen
Un primo emendamento significativo riguarda la rimozione di diversi obiettivi di riutilizzo degli imballaggi per il cibo e le bevande d’asporto, che nella bozza di Bruxelles erano del 20% entro il 2030 e dell’80% entro il 2040. Ries propone di prendere spunto da quanto fanno alcuni paesi come Spagna e Austria che spostano la responsabilità sui distributori finali.
Un’altra modifica riguarda la possibilità di valutare l’estensione dell’obbligo di contenuto di riciclato anche ad altri materiali da imballaggio diversi dalla plastica, per evitare una concorrenza sleale tra materiali.
Vengono poi proposti obiettivi di riduzione dei rifiuti di imballaggi in plastica pro capite, che rispetto ai volumi 2018 devono diminuire del 10 % entro il 2030, del 15 % entro il 2035 e del 20 % entro il 2040.
Novità importanti anche per quanto riguarda le bioplastiche e gli imballaggi compostabili. Viene chiesta una revisione della norma europea EN 13432, la norma armonizzata del Comitato europeo di normazione che da più di vent’anni stabilisce le caratteristiche che un imballaggio deve possedere per potersi definire biodegradabile e compostabile. La richiesta di rivederla viene giustificata dal Parlamento Ue proprio “per chiarire meglio i requisiti di biodegradabilità e compostabilità, in relazione ad esempio ai tempi di compostaggio, i livelli di contaminazione consentiti e altri requisiti necessari per consentire un adeguato trattamento negli impianti dei rifiuti organici”.
Modifiche infine sul deposito cauzionale (DRS). Per evitare l’obbligo di istituire un sistema DRS, un paese membro dovrebbe raggiungere una raccolta di almeno l’85% dei rifiuti da imballaggi e non il 90% come nella precedente bozza, mentre viene data la possibilità ai produttori che contribuiscono al sistema cauzionale di acquistare una quota di materiale riciclato da reintrodurre nei loro imballaggi.