Ad un anno di distanza circa dalla loro istituzione, indietro tutta sugli Egato della Regione Lazio. Le commissione Rifiuti e Bilancio del Consiglio regionale hanno dato parere favorevole allo schema di delibera di Giunta, che revoca i criteri per l’attribuzione della quota di rappresentanza dei Comuni all’interno degli Enti di governo degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti. Con il provvedimento vengono a decadere anche le delibere che riguardavano la costituzione delle assemblee degli Egato stessi, in particolare di quello di Frosinone (Egaf), l’unico in cui erano stati eletti presidente e consiglio direttivo.
Il provvedimento è stato illustrato da Fabrizio Ghera, assessore al Ciclo dei rifiuti: “La revoca della delibera – ha spiegato – si è resa necessaria perché ai fine della pesatura dei Comuni si erano considerate le Unioni di comuni e non la singola amministrazione. Nel caso di Frosinone l’errore riguarda la Valle di Comino”.
Critico sul provvedimento l’ex assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani (Pd), padre del provvedimento, secondo il quale “gli uffici amministrativi e la parte politica sono due terreni che non si possono sovrapporre. Trovo singolare la stessa direzione regionale chieda l’annullamento di un suo atto, non era possibile procedere a una rettifica di carattere puntuale per eliminare questo vizio di forma? Tanto più che l’errore di calcolo non è cosi rilevante da alterare il voto che alcuni mesi fa ha messo in pista la prima struttura degli Egato, quella di Frosinone. Si tratta di un provvedimento che ha più il sapere di un’operazione politica che tecnica”.
Valeriani ha chiesto poi di sapere se la Giunta ha intenzione di insediare effettivamente gli Egato, “uno strumento che rappresentava una rivoluzione epocale, per colmare il vuoto nella costruzione degli impianti, il vero problema nella gestione dei rifiuti del Lazio. La nuova maggioranza ha intenzione di proporre un nuovo piano rifiuti?”.
L’assessore Ghera, nella sua replica, ha spiegato che “si tratta di un provvedimento obbligato, perché i problemi non sono risolvibili con una semplice rettifica. Per quanto riguarda il piano rifiuti, ovvio che ci sia la volontà di modificarlo, perché evidentemente non funziona e non l’abbiamo condiviso nella passata legislatura. Lo stesso vale per gli Egato. Giusto che i territori siano responsabilizzati, va studiato come farlo, fino a oggi non ci si è riusciti”.
Dopo il parere delle commissioni, lo schema di deliberazione torna adesso in Giunta per il via libero definitivo.