“Il cambiamento climatico e altri problemi ambientali” sono identificati come la più grande sfida che interesserà l’Europa nei prossimi decenni, aumentando i rischi che vanno dalla pressione migratoria agli shock dei prezzi alimentari. Le altre tendenze globali che incidono sulla capacità e sulla libertà di azione dell’Ue sono: l’iperconnettività digitale e la trasformazione tecnologica; le pressioni sulla democrazia e sui valori; i cambiamenti nell’ordine e nella demografia globali. Questo ciò che emerge dal rapporto di previsione strategica pubblicato dalla Commissione Europea, l’analisi che orienta i programmi di lavoro di Bruxelles e la definizione delle priorità.
“La pressione sulla sicurezza idrica e alimentare continuerà a crescere” ed è “destinata ad aumentare nel tempo”, afferma il report, che ha segnalato la scarsità d’acqua come un problema che “diventerà particolarmente urgente nei paesi che confinano con l’Europa meridionale, aggravando i conflitti e la spinta sulle migrazioni.
Tutto ciò potrebbe causare “insicurezza alimentare e uno shock sui prezzi” a causa della crescente concorrenza per l’acqua e i terreni fertili, poiché “oltre il 40% delle importazioni agricole dell’Ue potrebbe diventare altamente vulnerabile alla siccità entro il 2050.
Non una sfera di cristallo ma una prospettiva per risposte politiche
Il rapporto di previsione strategica dell’Ue “non è una sfera di cristallo”, ha affermato Maroš Šefčovič, commissario incaricato delle relazioni interistituzionali e della previsione. Il suo scopo è fornire una prospettiva lungimirante sulla capacità dell’Unione Europea di agire nei prossimi decenni e fornire “il contesto per possibili risposte politiche”.
Mentre nello scorso anno l’attenzione è stata posta sulla “resilienza”, all’indomani della pandemia globale del Covid-19, il rapporto di quest’anno ha esplorato la dimensione geopolitica della resilienza. L’attenzione al clima è coerente con gli obiettivi della Commissione Ue presieduta da Ursula von der Leyer, che ha posto la lotta al riscaldamento globale in cima alla sua lista di priorità. In un discorso a giugno ha rafforzato la sua posizione affermando che “il cambiamento climatico è la sfida decisiva del nostro tempo”.
A luglio, l’esecutivo Ue ha presentato più di una dozzina di proposte legislative volte a mettere l’Europa sulla buona strada per ridurre le sue emissioni di carbonio del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. Von der Leyen ha definito la politica climatica come la “nuova strategia di crescita” dell’Europa.