La crescita complessiva della domanda di elettricità in tutto il mondo dovrebbe rallentare nel 2023, a causa degli effetti in corso della crisi energetica globale e di un rallentamento economico diffuso, soprattutto in alcune economie avanzate. Lo dice l’ultimo Rapporto sul mercato elettrico dell’IEA.
La domanda di elettricità negli Stati Uniti dovrebbe diminuire di quasi il 2%, in Giappone del 3%, così come nell’Unione europea. Di conseguenza, la domanda globale di elettricità dovrebbe aumentare di poco meno del 2% quest’anno, in calo rispetto al 2,3% registrato nel 2022. Ma ipotizzando un miglioramento delle prospettive economiche mondiali, secondo le ultime proiezioni dell’Agenzia, la crescita della domanda dovrebbe riprendere a salire nel 2024, rimbalzando al 3,3%.
Spiega il rapporto IEA che l’aumento della domanda globale di elettricità è ancora ampiamente supportata dall’elettrificazione dei sistemi energetici, dal crescente uso del raffreddamento interno e dalla robusta crescita della domanda nelle economie emergenti e in via di sviluppo. In Cina ad esempio si prevede che la domanda aumenterà a un tasso medio annuo del 5,2% nei prossimi due anni, solo leggermente al di sotto della media del 2015-19. In India invece la crescita media annua della domanda fino al 2024 è stimata al 6,5%, ben al di sopra della media del 2015-19.
Per quanto riguarda le energie rinnovabili, le previsioni IEA dicono che queste dovrebbero soddisfare tutta la crescita aggiuntiva della domanda globale di elettricità nei prossimi due anni. Entro il 2024, la loro quota nella produzione globale di elettricità supererà un terzo e, a seconda delle condizioni meteorologiche, il 2024 potrebbe diventare il primo anno in cui viene generata più elettricità in tutto il mondo da fonti rinnovabili che dal carbone.
Allo stesso tempo, l’elettricità generata da combustibili fossili dovrebbe diminuire nei prossimi due anni. Si prevede che l’elettricità generata dal petrolio diminuirà in modo significativo, mentre la generazione da carbone diminuirà leggermente nel 2023 e nel 2024, dopo essere aumentata dell’1,7% nel 2022.
“Il fabbisogno mondiale di elettricità è destinato a crescere fortemente negli anni a venire. L’aumento globale della domanda fino al 2024 dovrebbe ammontare a circa tre volte l’attuale consumo di elettricità della Germania”, ha affermato Keisuke Sadamori, direttore per i mercati energetici e la sicurezza dell’AIE. “E siamo incoraggiati a vedere le energie rinnovabili rappresentare una quota crescente della produzione di elettricità, con conseguente calo dell’uso di combustibili fossili per la produzione di energia. Ora è il momento per i responsabili politici e il settore privato di sfruttare questo slancio per garantire che le emissioni del settore energetico subiscano un declino duraturo”.
Un altro segnale che la transizione energetica sta prendendo piede secondo l’IEA, è quello che vede l’elettricità generata da combustibili fossili diminuire in quattro dei sei anni tra il 2019 e il 2024. In passato, i cali annuali nella generazione da combustibili fossili erano rari e si verificavano principalmente dopo gli shock energetici e finanziari globali, quando la domanda globale di elettricità veniva soppressa. Ma negli ultimi anni, l’elettricità generata da combustibili fossili è rimasta indietro o è diminuita anche quando la domanda di elettricità è aumentata.
Questo secondo l’Agenzia “indica che il mondo si sta rapidamente muovendo verso un punto critico in cui la generazione globale di elettricità da combustibili fossili sarà sempre più sostituita da elettricità da fonti energetiche pulite”. .