L’ottavo programma d’azione per l’ambiente (EAP) dell’Unione europea si basa sul Green Deal e definisce il quadro per la politica ambientale e climatica dell’Ue fino al 2030. I suoi macro obiettivi sono sei:
- ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 e neutralità climatica entro il 2050
- migliorare la capacità di adattamento, rafforzare la resilienza e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici
- avanzare verso un modello di crescita rigenerativa, dissociando la crescita economica dall’uso delle risorse e dal degrado ambientale e accelerando la transizione verso un’economia circolare
- perseguire un’ambizione di inquinamento zero, anche per l’aria, l’acqua e il suolo, e proteggere la salute e il benessere degli europei
- proteggere, preservare e ripristinare la biodiversità e valorizzare il capitale naturale
- ridurre le pressioni ambientali e climatiche legate alla produzione e al consumo (in particolare nei settori dell’energia, dell’industria, dell’edilizia e delle infrastrutture, della mobilità, del turismo, del commercio internazionale e del sistema alimentare)
Il primo rapporto di monitoraggio dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) sul programma, mostra che l’Unione potrebbe non soddisfare la maggior parte degli obiettivi. Per progredire più rapidamente sono necessari una maggiore attuazione da parte degli Stati membri delle leggi esistenti, misure aggiuntive e l’integrazione di clima e ambiente in altri ambiti politici.
Il rapporto di monitoraggio EEA fa il punto sulla base di 28 indicatori e obiettivi di monitoraggio; è il primo di una serie che vedrà un’uscita annuale da qui al 2030.
Secondo l’analisi, la situazione appare particolarmente impegnativa per quanto riguarda l’obiettivo di ridurre le pressioni ambientali e climatiche legate alla produzione e al consumo. Questo include sotto-obiettivi sul consumo energetico, sul tasso di utilizzo circolare dei materiali e sulla quota di superficie destinata all’agricoltura biologica, che sembrano tutti molto improbabili da raggiungere entro il 2030.
Tuttavia, il rapporto mostra che le prospettive di raggiungimento di numerosi altri obiettivi sembrano positive. Ad esempio, è molto probabile che la quota dell’economia verde nell’intera economia continuerà ad aumentare e che le morti premature attribuibili all’esposizione alle polveri sottili diminuiranno, in linea con l’obiettivo del piano d’azione “inquinamento zero”.
Il rapporto EEA esamina anche alcune delle condizioni che possono consentire di raggiungere gli obiettivi del programma. Nel complesso, le prospettive per la loro attuazione entro il 2030 sono positive, ma su tutto sembra improbabile l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili, poiché la maggior parte dei Paesi Ue non dispone ancora di piani concreti in tal senso.
Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia: “La nostra analisi mostra che gli Stati membri devono rafforzare urgentemente le azioni per soddisfare le ambizioni ambientali e climatiche dell’Europa entro il 2030. Ciò include la piena attuazione delle leggi attuali, maggiori investimenti in tecnologie a prova di futuro e fare della sostenibilità un elemento centrale in tutte le politiche.
Il rapporto conclude sottolineando che alcuni degli obiettivi del programma EAP riflettono le elevate ambizioni del Green Deal europeo e che gli Stati membri potrebbero aver bisogno di più tempo per adottare misure per raggiungerli. Allo stesso tempo, molti degli obiettivi richiedono un ritmo di progresso da due a nove volte più rapido fino al 2030, rispetto ai progressi degli ultimi 10 anni. Nel complesso, è urgentemente necessaria una più forte attuazione della legislazione esistente da parte degli Stati membri, portando avanti politiche e misure aggiuntive quando necessario e integrando le politiche ambientali e climatiche in altri settori politici.
Gli obiettivi e gli indicatori di monitoraggio dell’ottavo PAA sono stati delineati dalla Commissione europea nel luglio 2022. L’EEA valuterà annualmente i progressi verso gli obiettivi prioritari dell’ottavo PAA e utilizzerà i risultati delle relazioni di monitoraggio dell’ottavo PAA nella sua prossima relazione faro sullo stato e sulle prospettive del l’ambiente europeo, la cui pubblicazione è prevista per il 2025.