Raccolta rifiuti tessili a Roma, ecco il piano strategico: l’obiettivo è un contenitore ogni 800 abitanti

Secondo uno studio dell’Agenzia Europea per l’ambiente, solo il 12% della produzione europea di materiali tessili viene intercettato del circuito dei sistemi di raccolta, mentre il resto finisce nei rifiuti indifferenziati. Il progetto della Capitale sviluppa una serie di azioni coordinate che consentiranno sia di superare le criticità del sistema, sia di rendere più accessibile il conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. Il piano dispone un incremento della dotazione di contenitori pari al 20% annuo, arrivando alla media di un contenitore ogni 800 abitanti e aumentando la quantità di tessili raccolti fino a 5,5 kg per abitante

Roma ha un piano strategico per la gestione dei rifiuti tessili, sviluppato da Ama spa in collaborazione con la società Ancitel Energia e Ambiente. È stato presentato presso la fiera Ecomondo a Rimini dall’Assessora all’Ambiente, Agricoltura e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, assieme al Direttore generale di Ama Alessandro Filippi.

Nel più generale obiettivo di contribuire alla creazione di un sistema di economia circolare, il progetto sviluppa un’azione mirata a contrastare il fenomeno del fast fashion e dialoga con le azioni intraprese a livello europeo e nazionale. Risulta ad oggi, secondo uno studio dell’Agenzia Europea per l’ambiente, che solo il 12% della produzione europea di materiali tessili viene intercettato del circuito dei sistemi di raccolta, mentre il resto finisce nei rifiuti indifferenziati. In questo contesto la commissione europea ha presentato una nuova strategia per rendere i tessuti più durevoli, riparabili, riutilizzabili e riciclabili, mentre la politica nazionale ha predisposto uno schema di decreto disciplinando nuovi interventi nell’ambito del tessile.

Il progetto di Roma persegue il miglioramento qualitativo e quantitativo della raccolta dei rifiuti tessili nella Capitale, sviluppando una serie di azioni coordinate che consentiranno sia di superare le criticità del sistema, sia di rendere più accessibile il conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. Il piano infatti dispone un incremento della dotazione di contenitori pari al 20% annuo, arrivando alla media di un contenitore ogni 800 abitanti – distaccandosi nettamente dall’attuale dotazione pari a un contenitore ogni 1877 abitanti – e aumentando la quantità di tessili raccolti fino a 5,5 kg per ciascun cittadino.

Il raggiungimento di questo obiettivo dovrebbe permettere a Roma di porsi al di sopra della media europea, attualmente pari a 4,4 kg/abitante, generando un totale complessivo raccolto di 15.500 tonnellate, pari quasi ad un punto percentuale di raccolta differenziata.

I nuovi punti di raccolta verranno posizionati su tutto il territorio, garantendo una piena accessibilità alla collettività, ma ubicati in aree protette e sorvegliate al fine di evitare di esporli ai rischi di danneggiamento e vandalismo.

“Ringrazio Ama e Ancitel per la preziosa collaborazione: abbiamo presentato un progetto che si inserisce in un circuito di economia circolare. Questo obiettivo vogliamo raggiungerlo puntando ad una maggiore intercettazione, che può avvenire soltanto con dei buoni sistemi di raccolta, situati in aree protette e dotati di un design accattivante. Inoltre, tutti questi profili consentiranno di prevenire le attività illecite che purtroppo ad oggi sottraggono materiale dai canali di riciclo consapevole” ha dichiarato l’Assessora all’ Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi.

“Grazie alla collaborazione con Ancitel, stiamo lavorando per porre le basi di una raccolta del tessile più puntuale ed efficiente – dichiara il Direttore Generale di Ama S.p.A. Alessandro Filippi – L’obiettivo è ridurre la dispersione di questi materiali, favorendo il loro riutilizzo e il reinserimento nel processo produttivo. Un’adeguata gestione del tessile non solo contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, ma rappresenta anche un’opportunità per promuovere l’economia circolare a livello locale. Siamo convinti che una raccolta mirata e ben strutturata possa trasformare un materiale spesso sottovalutato in una risorsa preziosa per la comunità e per il mercato”.