“Da lunedì 18 settembre, partendo dalle vie in cui persistono i maggiori abbandoni ed errate esposizioni di rifiuti, squadre di tecnici del Gruppo Hera e dell’amministrazione comunale interverranno con tutor e mediatori culturali per circa due mesi nei quattro quartieri e affiancheranno i cittadini con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il decoro della città”. E’ questa la nuova strategia di Hera e comune di Modena per cercare di dare una risposta ai problemi del nuovo modello di raccolta porta a porta, che si sta rivelando meno efficiente di quanto si pensasse, tra abbandoni, sporcizia e incuria.
Il passaggio alle nuove modalità di raccolta è partito esattamente un anno fa, con la città divisa in 42 aree, ciascuna delle quali con mediamente 3.000 utenze. In alcune è stato confermato un porta a porta integrale, che riguarda le zone artigianali, industriali e rurali, dove questo tipo di servizio è già radicato da diversi anni. In altre è stato introdotto un modello misto di raccolta stradale e di porta a porta nel centro storico, dove i contenitori stradali per l’indifferenziato, il vetro e l’organico verranno sostituiti da contenitori individuali. Anche in questo caso, i rifiuti vengono ritirati porta a porta, come già avviene per la carta, la plastica e le lattine.
“L’intento del percorso nei quartieri è quello di risolvere le problematiche residue collegate all’introduzione del nuovo servizio emerse grazie al monitoraggio effettuato, strada per strada, dal servizio ambiente. Il Gruppo Hera ha infatti ‘mappato’ tutte le criticità ed elaborato un programma che permetterà di intervenire in piccoli blocchi di territorio (4 o 5 vie alla volta) con personale dedicato”, afferma l’azienda in una nota.
“Gli operatori, prevalentemente tecnici e tutor, saranno affiancati in base alle esigenze da amministratori di condominio, mediatori culturali, Gev, personale comunale degli uffici Ambiente e Tributi, referenti di quartiere e, dove necessario, dalla polizia locale. Con l’intento di migliorare il servizio anche attraverso il dialogo con i cittadini, le squadre porteranno a termine il loro lavoro di sensibilizzazione nelle varie zone per una decina di giorni consecutivi e gli interventi saranno effettuati in contemporanea nei quattro quartieri”.
Cosa faranno
“Il personale coinvolto nel progetto, in base alla propria professionalità, si occuperà di tutoraggio, consegna kit per raccolta differenziata a chi ne è sprovvisto, distribuzione sacchi, informazioni, eventuali richiami per le esposizioni errate e controlli sulle posizioni oggetto di continui abbandoni. Non solo, saranno presidiate le batterie di contenitori stradali, verificate le dotazioni e il funzionamento dei cassonetti (soprattutto quelli dell’indifferenziata, apribili con la Carta Smeraldo), nonché la necessità di eventuali spostamenti”
“L’iniziativa sarà anche l’occasione per rivalutare o ridefinire i punti di esposizione delle raccolte porta a porta, attivare servizi di internalizzazione delle raccolte nei cortili condominiali, valutare se installare apposite infrastrutture per rendere meno visibili i cumuli più ‘importanti’ di sacchi, tutto con la finalità di migliorare appunto l’ordine e l’impatto visivo della raccolta porta a porta”.