‘Basi di eco-design, architettura circolare e progettazione partecipata’. Questo il titolo del prossimo incontro di formazione del progetto Quartier Circolare di sabato 26 marzo e che vede LVIA, Legambiente Metropolitano e OffGrid Italia impegnati a realizzare un percorso formativo ed esperienziale a 30 giovani (di età compresa tra i 20 e 30 anni) per il rafforzamento delle competenze in termini di eco-cittadinanza attiva con l’obiettivo di facilitare la generazione di iniziative creative e innovative di economia circolare e sviluppo sostenibile in risposta ai bisogni del territorio.
Per capire meglio cosa accadrà durante questo incontro abbiamo contattato Marco Antonio Mangione, presidente di OffGrid Italia APS, che si occuperà in prima persona di introdurre i ragazzi al mondo dell’architettura circola e non solo.
‘Basi di eco-design, architettura circolare e progettazione partecipata’ un titolo che è tutto un programma. Cosa dovranno aspettarsi i futuri ecoattivisti di Quartier circolare?
Sabato si comincia con una introduzione all’economia lineare analizzando i suoi limiti e difetti per poi virare sull’economia circolare, approfondendone le caratteristiche principali e analizzando alcuni case history nazionali e internazionali per comprendere come queste iniziative si integrano con il territorio. Quindi andremo ad analizzare i consumi, i modelli produttivi e di progettazione per poi passare ad egli esempi locali e più concreti per definire e delineare cosa è un ecosistema territoriale. Tra gli esempi concreti parleremo di architettura del reimpiego e quindi di ristrutturazione secondo i principi dell’economia circolare analizzando l’esempio de La Fabbrica del Chinino di Torino.
Successivamente, in una seconda fase della lezione, andremo a dimostrare come un ecosistema territoriale – che noi chiamiamo ecosistema ReLand – può dare origine a un progetto educativo per la costruzione di una lampada di ecodesign fatta sullo schema del sistema ReLand. Che in concreto significa che dei designer a Torino produrranno una lampada attraverso dei fogli di cartone che provengono dalla Cartotecnica di Cambiano il tutto grazie al nostro modello di reuse game.
Insomma nell’arco delle cinque ore di lezione passeremo dalla teoria alla pratica. Ovviamente a fine lezione tutti i partecipanti si porteranno a casa non solo un bagaglio importante di conoscenze sull’economia circolare ma anche una lampada di design realizzata con le loro mani.
Quindi l’economia circolare non basta farla ma c’è bisogno di divulgarla?
Sì è proprio quello che facciamo grazie ai momenti di reuse game. Sensibilizzazione, divulgazione ma anche pratica. Questo è, dal mio punto di vista, l’unico metodo che permette di assorbire e comprendere i fondamenti dell’economia circolare per poi metterli in pratica nel quotidiano. Un metodo questo che portiamo sia nelle scuole che tra gli adulti.
Ci sarà una sola lezione?
No. Quella di sabato sarà la prima ed è didattica pura. Poi ci sarà un secondo momento dedicato alla comunicazione e infine l’ultimo incontro dove i partecipanti al corso si sfideranno in una spece di “sfida delle idee”. Ma non voglio anticipare nulla.
Secondo te qual’è il valore aggiunto del progetto Quartier Circolare?
Secondo me l’importante è dare un buon motivo per l’impegno. Mi spiego meglio. In questo momento storico tutto porta alla sfiducia. Invece il nostro intervento, e mi riferisco a tutto il progetto Quartier Circolare, sprona ad avere fiducia verso quelle che sono le tematiche legate allo sviluppo sostenibile dando ai partecipanti veri e propri strumenti operativi per agire. Strumenti utili a portare avanti la propria idea e le proprie azioni.
Vuoi lanciare un appello ai ragazzi che sabato affronteranno la prima lezione di OffGrid?
Un appello sarebbe eccessivo. Spero solo che siano sorridenti e motivati per vivere una esperienza educativa e pratica unica nel suo genere.