Con il regolamento europeo sulle reti Transeuropee di Trasporto (TEN-T) 2024/1679, entrato in vigore il 18 luglio 2024, l’Unione europea ha rafforzato il ruolo dei Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS) come strumento obbligatorio per le politiche urbane di mobilità. Ben 431 città europee, tra cui sei capoluoghi pugliesi (Andria, Bari, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto), dovranno adottare un PUMS entro il 2027, secondo nuovi e stringenti requisiti.
I PUMS dovranno includere indicatori di monitoraggio, per garantire che le misure siano realmente efficaci, e i dati raccolti dovranno essere trasmessi direttamente a Bruxelles. Questa novità segna una svolta: i PUMS non saranno più un semplice requisito per accedere ai fondi europei, ma uno strumento operativo per ridurre traffico e inquinamento, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici degli Accordi di Parigi.
“Con il regolamento TEN-T, l’Europa ha tracciato una linea netta: i PUMS devono essere uno strumento concreto per cambiare le città e non solo un esercizio burocratico” – ha dichiarato Lello Sforza, presidente del Comitato Mobilita2030.
Per supportare le città coinvolte, la Commissione Europea e la Banca Europea degli Investimenti (BEI) hanno lanciato un programma di formazione dedicato alla pianificazione della mobilità sostenibile. Le date italiane saranno il 3, 7, 10 e 14 febbraio 2025, con traduzione simultanea per i partecipanti italiani.
Le lezioni, riservate ai Comuni interessati, offriranno strumenti pratici basati su buone pratiche europee e un’opportunità per creare reti di collaborazione con esperti nazionali e internazionali.
“Questo programma è un’occasione imperdibile per colmare il divario tra teoria e pratica nella pianificazione urbana. Non partecipare significherebbe perdere un’opportunità fondamentale per il futuro delle nostre città”, ha sottolineato Sforza.
Nonostante il ritardo rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia ha ora l’occasione di dimostrare che anche i PUMS possono essere utilizzati come un motore di cambiamento reale. In passato, molte città italiane hanno visto i PUMS come un mezzo per ottenere finanziamenti, senza implementare misure concrete. Oggi, invece, il regolamento TEN-T impone un approccio diverso.
“La Puglia ha un enorme potenziale: può diventare un modello per la mobilità sostenibile nel Mediterraneo, ma servono impegno e visione”, ha concluso il presidente del Comitato Mobilita2030.
I PUMS rappresentano uno strumento strategico per ridurre il traffico urbano, promuovere una mobilità multimodale integrata e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Con il supporto delle istituzioni europee e l’impegno delle città coinvolte, il futuro della mobilità in Italia potrebbe finalmente cambiare passo.
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