Il “Comitato No Inceneritore” di Bari è in attesa del pronunciamento delle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, a cui ha fatto ricorso per l’annullamento della sentenza del Consiglio di Stato del 18 luglio 2022 che, ribaltando la sentenza del Tar Puglia Bari, ha accolto il ricorso della NEWO SpA dichiarando legittime le autorizzazioni regionali via Aia per la realizzazione dell’inceneritore in zona Asi Bari-Modugno località Bari San Paolo.
Il Comitato aveva auspicato il “naturale intervento nel ricorso in Cassazione del Comune di Bari e dei Comuni dell’ambito AroBa 2 (Modugno-Capofila, Giovinazzo, Palo del Colle, Bitetto, Binetto, Bitritto, Sannicandro di Bari) in coerenza – si legge in un comunicato – con le azioni intraprese fino al ricorso al Tar di Bari a rappresentare gli interessi dei cittadini che sono stati violentati da interventi che sono in contrasto con le normative e i principi europei che tutti rivendicano a parole. Ma ciò non è ancora avvenuto per dare forza all’azione giudiziaria affinché siano definitivamente annullate le autorizzazioni regionali per la costruzione dell’impianto”.
Aggiungono gli attivisti: “Altrettanto hanno pensato di fare, defilandosi dal ricorso in Cassazione, i rappresentanti nel comitato di alcune tra le associazioni che hanno fondato il Comitato No Inceneritore nel 2018”.
“Alla tardiva concitazione di queste ore del Sindaco di Bari, in assenza di atti amministrativi conseguenti, di fronte al rinnovo delle autorizzazioni della Regione Puglia, di cui i Comuni saranno chiamati a prenderne atto nella Conferenza di Servizi del 23 marzo, il Comitato No Inceneritore oppone e richiama i Comuni alla responsabilità istituzionale ad intervenire urgentemente nel ricorso in Cassazione prima della scadenza dei termini previsti per legge”.
Ancora: “Bisogna considerare gli elementi concreti della vicenda in quanto un primo effetto il ricorso in Cassazione del ‘Comitato No Inceneritore’ l’ha già prodotto: il Consorzio Asi ha il perfezionamento del contratto di vendita del terreno alla NewO sul quale è prevista la realizzazione dell’impianto fino alla conclusione del procedimento in Cassazione”.
“Tutto quanto innanzi precisato e assunto è necessario per far conoscere all’opinione pubblica le reali responsabilità regionali e comunali, che si è in presenza di un inutile chiacchiericcio, da alcuni strumentalmente posto in essere, al fine di far apparire delle differenze tra Emiliano e Decaro che nei fatti sono inesistenti”.