Continua la protesta degli attivisti del movimento “Ultima Generazione – Assemblee Cittadine Ora” per chiedere un’assemblea pubblica di cittadini e cittadine nazionale vincolante sulla giustizia climatica ed ecologica. Da martedì 8 febbraio Laura, Beatrice, Callune, Jacopo e Peter proseguono lo sciopero della fame con la richiesta rivolata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e la Ministra per il Sud e la Coesione territoriale Maria Rosaria Carfagna di accettare la partecipazione a un incontro pubblico sul tema “Siamo l’Ultima Generazione di cittadini e cittadine?“.
Dopo aver imbrattato la sede del Ministero della Transizione Ecologica, essersi incatenati in via XX settembre davanti al dicastero delle politiche agricole e forestali e il sit-in di protesta di ieri davanti la sede del Mite a Garbatella, durante il quale alcuni di loro hanno iniziato lo sciopero della fame, gli attivisti hanno presidiato anche oggi la sede del Mite, da cui sono stati da poco sgomberati.
Laura, 27 anni, in digiuno pur convivendo con numerose malattie croniche, dichiara: “Secondo giorno di sciopero della fame. Siamo in 5 ad aver fatto questa scelta radicale con il sostegno di altre persone venute a unirsi al sit-in nonviolento. Invitiamo tutta la cittadinanza a unirsi a noi: abbiamo bisogno di essere in 50, in 100 per effettuare la giusta pressione politica rispetto all’inadeguatezza dei provvedimenti portati avanti dal Ministero della Transizione Ecologica. Ieri il ministro Cingolani ha dichiarato che è stata una giornata epocale per via dell’inserimento in Costituzione della tutela della biodiversità e degli animali tra i principi fondamentali. È l’ennesima pennellata di verde: i fatti ci raccontano un’altra realtà, immobile, statica, invischiata in logiche di potere che non fanno procedere spediti verso soluzioni rapide e radicali per arginare lo stravolgimento del sistema sociale e eco-climatico. Noi siamo stanchi, siamo terrorizzati, e con i nostri corpi continueremo a ricordare che abbiamo bisogno di fatti e non di parole”.
Le richieste dei 12 attivisti sono quelle di ammettere e comunicare alla popolazione la gravità della situazione con la stessa intensità che si è stati capaci di dedicare alla tragedia innescata dal Covid e trovare soluzioni condivise per attuare l’irrimandabile transizione ecologica e energetica che la condizione in cui versa il pianeta richiede. “Non è più tempo per soluzioni imposte dall’alto – si legge nel comunicato diramato oggi – men che mai se strozzate da lobby economiche e poteri finanziari. Di qui la richiesta di istituzione di un organo di partecipazione attiva quali le Assemblee Cittadine deliberative sulle politiche necessarie alla Transizione Ecologica”.
A questo percorso si affiancano la campagna Giudizio Universale, il Comitato Politici Per Caso e Invisibili in Movimento.
Si ricorda, infine, l’appello ai medici di Roma: “abbiamo bisogno di voi per controllare i parametri vitali di tutti gli scioperanti e avere un contatto immediato in caso di malessere. Servono professionisti che monitorino lo stato di salute degli scioperanti”. Un medico è già presente ma è necessaria una copertura h 24.