Nel 2019 gli italiani hanno prodotto a testa mediamente 499 chili di rifiuti urbani, dato di poco inferiore alla media europea di 502, a sua volta di poco superiore rispetto alle media 2018 pari a 495 chili. Lo rende noto Eurostat nel suo rapporto annuale sui rifiuti europei.
Sono stati quasi 225 i milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti nell’UE nel 2019. I danesi producono più rifiuti di tutti (844 chili), seguiti da lussemburghesi (791) e maltesi (694) mentre tra gli altri Paesi solo la Spagna (476 chili) ne produce meno dell’Italia.
Romania, Polonia ed Estonia sono gli Stati in cui si producono meno rifiuti urbani pro-capite. Degli Stati rilevati fuori dall’Ue, Norvegia (776 chili), Svizzera (709) e Islanda (656) sono sopra la media europea, mentre il Regno Unito si attesta al di sotto con 463 chili di rifiuti urbani pro-capite.
I rifiuti urbani rappresentano il 10% dei rifiuti prodotti. Di questi il 48% in Ue viene riciclato. L’Eurostat rileva una chiara tendenza degli Stati membri a ricorrere a metodi alternativi di smaltimento dei rifiuti rispetto alla discarica.
Dal 1995 al 2019 le tonnellate di rifiuti smaltiti in discarica sono passati da 121 a 54, un calo pari al 56%.