Processo smog: Torino Respira, Greenpeace Italia e Isde ammesse come parti civili

Martedì 18 giugno si è svolta la prima udienza del cosiddetto "Processo Smog" di Torino, in cui sono citati a giudizio per il reato di inquinamento ambientale colposo gli amministratori pubblici comunali e regionali che dal 2015 al 2019 hanno avuto una responsabilità rispetto alla tutela della qualità dell’aria del capoluogo piemontese. Ammesse le parti civili e convocata una nuova udienza per il 4 luglio in cui i giudici decideranno se proseguire il processo o meno  

processo smog a Torino

Martedì 18 giugno si è svolta la prima udienza del cosiddetto “Processo Smog” di Torino, in cui sono citati a giudizio per il reato di inquinamento ambientale colposo gli amministratori pubblici comunali e regionali che dal 2015 al 2019 hanno avuto una responsabilità rispetto alla tutela della qualità dell’aria del capoluogo piemontese.

I giudici hanno ammesso come parte civile sia il Comitato Torino Respira, che ha dato inizio all’indagine, sia Greenpeace Italia che ISDE-Associazione Italiana Medici per l’Ambiente

Sono state respinte alcune questioni preliminari prospettate dalle difese degli imputati e il giudice ha convocato per il “Processo Smog” a Torino una nuova udienza per il 4 luglio alle ore 15 per consentire alle parti di esporre le proprie posizioni e decidere se proseguire il processo o meno. 

“Siamo soddisfatti di come si è svolta l’udienza di oggi, e confidiamo che nell’udienza del 4 luglio il giudice decida di proseguire il processo” ha dichiarato Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.