Si è ufficialmente chiusa sabato 18 gennaio, dopo il forum pubblico di fine anno, la fase di raccolta di pareri, contributi e osservazioni alla Proposta di aggiornamento del Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT) di Regione Lombardia. Il piano, che aggiorna la precedente versione del 2016, è destinato a guidare la mobilità regionale fino al 2032, includendo il Programma Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC). Questo aggiornamento avrà un impatto significativo su aspetti sociali, economici e ambientali della comunità lombarda.
Legambiente Lombardia sottolinea come lo scenario regionale sia in linea con le criticità nazionali:
- Elevata motorizzazione privata e commerciale, con l’automobile utilizzata nell’85% degli spostamenti;
- Congestione e inquinamento persistenti;
- Investimenti insufficienti nel trasporto pubblico rispetto a quelli per nuove strade e autostrade;
- Impatti negativi sull’integrità delle aree protette.
Questo quadro alimenta un approccio infrastrutturale centrato su opere stradali, spesso a scapito di soluzioni innovative per il trasporto collettivo.
Legambiente critica la mancanza di una strategia industriale per il trasporto delle merci, dominato dal trasporto su gomma. Il PRMT, pur prevedendo incentivi per lo spostamento su rotaia, risulta inefficace di fronte alla crescita disordinata degli insediamenti logistici, che solo nel 2023 hanno raggiunto 1,3 milioni di metri quadrati aggiuntivi.
Tra le 80 opere infrastrutturali pianificate, Legambiente evidenzia l’impatto negativo di progetti come la Bergamo-Treviglio, la Cremona-Mantova, la Tangenziale di Abbiategrasso e la Pedemontana, che consolidano modelli di mobilità insostenibili.
Il PRMT adotta il paradigma ASI (Avoid, Shift, Improve: ridurre la domanda, spostare verso modalità sostenibili, migliorare l’efficienza), ma Legambiente evidenzia la debolezza nell’applicazione. La riduzione della domanda è relegata a un generico “da realizzare nel quadro delle politiche regionali”, lasciando inalterati i picchi di inquinamento e il superamento delle normative europee sulla qualità dell’aria.
Barbara Meggetto ha commentato con fermezza la proposta regionale: “I numerosi e costosi investimenti in nuove infrastrutture stradali e autostradali rappresentano un freno alla vera innovazione nei trasporti lombardi. Occorre un potenziamento deciso del trasporto pubblico, che sia capillare e innovativo nei piani di esercizio. Le risorse devono essere destinate a migliorare il presente, invece di puntare su tecnologie avveniristiche come l’idrogeno, inutili per risolvere i problemi odierni. Anche il settore del trasporto merci necessita di una strategia industriale chiara, capace di ridurre sprechi di energia e consumo di suolo, trasformando la Lombardia in un modello europeo di efficienza e sostenibilità.”
Conclude Legambiente Lombardia: “Il Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti rappresenta un’occasione mancata per una transizione sostenibile. Le politiche regionali devono intraprendere un cambio di rotta deciso, privilegiando un sistema di mobilità collettiva e sostenibile, per garantire il benessere dei cittadini e tutelare il territorio”.