Premio Vivere a Spreco Zero 2021. Al via le candidature per la 9^ edizione dei piccoli “Oscar” italiani della sostenibilità

Luca Mercalli: “La nostra società getta un sacco di risorse, dalle materie prime all’energia. Per raggiungere la sostenibilità ambientale dobbiamo prevenire e ridurre lo spreco in ogni sua forma”

spreco zero

Cinquanta giorni per candidarsi e 12 categorie che spaziano dalle Buone Pratiche di prevenzione degli sprechi di Comuni, imprese, scuole, associazioni e cittadini, alla promozione dell’economia circolare e della biodiversità, alla sensibilizzazione sui valori della Dieta mediterranea anche attraverso la divulgazione scientifica e saggistica: è il Premio Vivere a Spreco Zero 20219^ edizione dei piccoli “Oscar” italiani della sostenibilità promossi dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente, degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, del Lavoro e delle Politiche sociali e di ANCI, World Food Programme Italia e RAI, inoltre della Regione Emilia Romagna e della Città Metropolitana di Bologna. Media partner dell’evento è Rai Radio2.

Segrè
Bologna, Segrè Partot – foto di Massimo Paolone

Al centro del Premio, ancora una volta, le Buone Pratiche, via maestra verso il traguardo degli Obiettivi di Sostenibilità fissati dall’Agenda ONU 2030. Lo spiega il fondatore della campagna Spreco Zero, l’agroeoconomista Andrea Segrè, ricordando che «le Buone Pratiche sono strumento strategico di sostenibilità a livello nazionale e globale: per l’attuazione e il controllo dell’Agenda per gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile le governance internazionali si sono dotate infatti dell’ High-level Political Forum on Sustainable Development, la piattaforma ONU che valuta i progressi, i risultati e le sfide di sviluppo sostenibile, per assicurare che l’Agenda resti “rilevante ed ambiziosa”. Questo il contesto globale in cui tutti ci muoviamo, ogni giorno, e questi sono questi i presupposti della progettazione di un Premio che alla sua 9^ edizione si trasforma in osservatorio permanente, per colorare di azioni positive le stagioni dell’anno e individuare i progetti e le best practice che ci possono aiutare, ad ogni livello, per l’innovatività dei loro format, per l’originalità delle idee o per la semplicità di esecuzione nella lunga corsa in direzione del 2030». E l’Ambasciatore di Buone Pratiche 2021, il divulgatore e meteorologo Luca Mercalli, aggiunge: «la nostra società getta un sacco di risorse, dalle materie prime all’energia. Per raggiungere la sostenibilità ambientale dobbiamo prevenire e ridurre lo spreco in ogni sua forma: nelle case, nei trasporti, nella fruizione del cibo con attenzione ad una dieta a basso consumo di carne. Ma anche negli acquisti, nella vita quotidiana, ricordiamoci che oggetti e abiti possono essere mantenuti per un ciclo di vita più lungo di quanto impongano i consumi, e quando finiscono ricordiamoci di smaltirli nella differenziata».

Luca Mercalli

«Lo spreco, oltre che un problema etico, è anche un grosso un problema ambientale. La produzione e la distribuzione di cibo, per esempio, hanno un impatto molto rivelante nell’emissione di gas serra nell’ambiente e nel consumo di risorse come acqua e terreno. Sprecare meno, e diffondere queste buone pratiche anche a livello internazionale, significa quindi aiutare concretamente il futuro del nostro pianeta», ha commentato l’ex Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, vicepresidente di Emil Banca che, insieme a Federcasse, sostiene la categoria Ambasciatori di Buone Pratiche.

«La lotta agli sprechi interroga anche la finanza: perché il denaro sia strumento al servizio della sostenibilità e della promozione di buone pratiche – osservato Marco Reggio, Responsabile Servizio Comunicazione e Knowledge Sharing Federcasse – L’esperienza delle 250 banche di credito cooperativo e casse rurali ci dice che reinvestire sul territorio il risparmio di quello stesso territorio senza massimizzare il profitto innesca “circolarità virtuose” ed elimina gli sprechi. E’ una adesione convinta quella del Credito Cooperativo alla Campagna “Sprecozero” nella prospettiva di una sostenibilità “integrale”. Perché tutto è connesso».  Alla categoria dedicata all’economia circolare è invece abbinato il sostegno Conai: «spesso – sottolinea la Responsabile area prevenzione Simona Fontana – dimentichiamo che l’imballaggio deve proteggere un prodotto lungo un percorso molto più articolato di quello che vediamo. Igiene, integrità e sicurezza vanno garantite nel corso di tutta la filiera produttiva e distributiva. I pack proteggono i beni e ne riducono lo spreco: per questo non vanno eliminati, ma è necessario intervenire sempre di più per ridurne l’impatto sull’ambiente attraverso attività di eco-design, così come puntare sulla loro riciclabilità. Siamo felici di poter premiare le buone pratiche delle aziende italiane che, in quest’ottica, hanno reso più sostenibili i loro imballaggi in occasione della nona edizione di questo Premio».

PREMIO VIVERE A #SPRECOZERO 2021

Sono 12 le categorie in gara al Premio Vivere a Spreco Zero 2021: Amministrazioni Pubbliche, Imprese, Scuole, Cittadini, Associazioni, Economia Circolare, InnovAction, Biodiversità, Saggistica, Dieta Mediterranea, Ortofrutta, Mobilità sostenibile. Le candidature dovranno pervenire fra il 28 luglio e il 15 settembre 2021 attraverso il form pubblicato nella homepage del sito sprecozero.it

Anche i cittadini potranno partecipare, inviando i loro video e/o le loro foto che testimoniano l’utilizzo di buone pratiche di riduzione e prevenzione degli sprechi alimentari, corredati da una breve descrizione. 

Le terne finaliste saranno proclamate il 16 ottobre 2021, Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

I vincitori saranno premiati il 26 novembre 2021, possibilmente in presenza se le condizioni sanitarie lo consentiranno.

Il Premio Vivere a Spreco Zero è sostenuto da un team di aziende e istituzioni impegnate nella promozione dei valori legati allo sviluppo sostenibile, ciascuna affianca un obiettivo del Premio. Sono Conai, Emil Banca, Federcasse, Eni, Conad, Natura Nuova, Unitec, Assomela, Alce Nero, Conapi, Camst, Gruppo Hera, Gruppo Morini.

La Giuria del Premio Vivere a Spreco Zero, presieduta dal fondatore Last Minute Market e Spreco Zero Andrea Segrè, Professore ordinario all’Università di Bologna, è composta da un team di giornalisti e voci di riferimento in tema di sostenibilità: sono Roberta Badaloni redazione TG1, Antonio Cianciullo, responsabile canale Ambiente “Terra”/HuffPost, Massimo Cirri Caterpillar Rai Radio2, Luca Falasconi docente Università di Bologna e coordinatore scientifico del Premio Vivere a Spreco Zero, Marco Fra­toddi direttore responsabile Sapere Ambiente, Massimo Giannetti responsabile settimanale ET / IL Manifesto, Roberto Giovannini giornalista e responsabile sostenibilità Terna, Elisabetta Guidobaldi giornalista Agenzia Ansa – caposervizio, Silvia Marra, socia e Consigliere Amministrazione di Last Minute Market, Cristina Nadotti redazione La Repubblica /Green&Blue, redazione Prometeo/Agenzia Adnkronos con Loredana Errico Francesca Romano Stefania MarignettiStefano Rodi redazione Sette / Corriere della Sera, Edoardo Vigna responsabile Pianeta 2021 Rcs/ Corriere della Sera, Daniela Volpe project manager campagna Spreco Zero e curatrice del Premio. La Giuria sarà affiancata per ciascuna categoria da un rappresentante dell’azienda partner abbinata.

2021, IL CIBO E LE COMUNITA’ STRANIERE IN ITALIA

Nel segno delle #BuonePratiche la campagna promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale #InsiemepergliSDG incontra la 9^ edizione del Premio Vivere a Spreco Zero. L’Agenda delle Nazioni Unite ha fissato l’obiettivo portante nel dimezzamento, entro il 2030, dell’attuale stima globale dello spreco di cibo, che investe l’intera filiera di produzione, commercializzazione e consumo dei prodotti alimentari sul pianeta. Al tempo stesso lo scambio e il confronto in tema di Buone Pratiche sono senz’altro il modo più utile per individuare, condividere e replicare le azioni positive che ci possono guidare nella strada comune per lo sviluppo sostenibile. Per questo il Premio Vivere a Spreco Zero 2021 con la campagna #InsiemepergliSDG  realizzerà un format sperimentale con focus sulle comunità straniere dell’area di Prato, alle quali sarà somministrato un questionario elaborato dall’Osservatorio Waste Watcher International.

Questa indagine si inserisce nel più ampio progetto elaborato da Waste Watcher International in vista del 29 settembre 2021, 2^ Giornata mondiale di Consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari: l’Osservatorio è infatti impegnato nella realizzazione della prima indagine internazionale concepita per analizzare e mettere a confronto i comportamenti di 8 diversi Paesi del mondo nel rapporto dei cittadini con la fruizione del cibo e lo spreco alimentare. Il team dell’Osservatorio Waste Watcher International curerà l’elaborazione scientifica delle risposte includendo i suggerimenti, consigli ed esperienze di buone pratiche in tema di prevenzione e riduzione degli sprechi. I risultati ottenuti saranno presentati nel mese di settembre, in occasione delle iniziative promosse dalla campagna #InsiemepergliSDG e saranno ripresi negli eventi di lancio della prima indagine globale promossa da Waste Watcher International. Una rappresentanza dei cittadini delle comunità straniere partecipanti all’iniziativa interverrà alla cerimonia conclusiva del Premio Vivere a Spreco Zero programmata per venerdì 26 novembre, e riceverà il Premio Speciale Vivere a Spreco Zero 2021, nella categoria cittadini.

DATI 2021: I SINGLE SPRECANO MENO DELLE FAMIGLIE. E LE CITTA’ MENO DEI PICCOLI CENTRI

A proposito di spreco, come si piazzano gli italiani? Piuttosto bene, fra i Paesi più virtuosi anche se molta strada resta ancora da fare: gettiamo 27 kg di cibo a testa, ovvero 529 grammi a settimana come da rilevazione dell’Osservatorio Waste Watcher International. L’attenzione alla prevenzione è particolarmente alta in Italia e Nuova Zelanda, dove 1 cittadino su 2 dichiara di impegnarsi convintamente sul tema. Anche se in testa si piazzano i cittadini sud-coreani, dove 6 intervistati su 10 si dichiarano in prima linea. Va piuttosto male in Francia, Belgio, Germania, Olanda, Svezia: meno di 1 cittadino su 3 – la media mondiale – si dichiara interessato alla questione degli sprechi. Ma anche in Italia non tutti sprechiamo allo stesso modo. La mappa della penisola ci spiega che sono le famiglie con figli a gettare più spesso il cibo: in media lo fanno il 15% in più dei single, che si scoprono più virtuosi e oculati, così come i cittadini dei centri urbani rispetto ai piccoli comuni. E siamo più spreconi a sud, dove si getta il 15% in più di cibo e avanzi (ca 600 grammi a settimana), mentre si spreca meno a nord (- 8%, ca 489 grammi a settimana) e nel centro Italia (- 7%, ca 496 grammi settimanali). «I dati sullo spreco, in miglioramento in queste ultime rilevazione, e l’attenzione degli italiani verso il tema, evidenziano come le campagne di sensibilizzazione sicuramente hanno contribuito a creare un contesto positivo nel contrasto al fenomeno – sottolinea Luca Falasconi– ma è proprio in questo momento che non bisogna rallentare l’abbrivio positivo, anzi è necessario rilanciare! Ed è per questo che quest’anno il premio Vivere a Spreco conta ben 12 categorie».