A Natale si consuma veramente tanto, forse troppo. È una delle feste a più alto impatto ambientale. Ogni anno sono più di 6 milioni gli animali macellati, tra agnelli, capretti e maiali. Una macabra abitudine che sarebbe possibile limitare semplicemente modificando le ricette natalizie in modo creativo e fantasioso.
Preparare ottime ricette degne delle tradizionali abbuffate natalizie con gli avanzi non è impossibile, vi proponiamo un gustoso ed originale menù di Natale cruelty-free, ecologico, economico e vegetariano, che non prevede l’utilizzo di carne.
Sformato di foglie e gambi di carciofo
Un antipasto ricco, sfizioso e originale, che potete agevolmente realizzare con le foglie esterne e i gambi di carciofo, della mollica di pane, burro, formaggio grattugiato, sale e pepe.
Bauletti di verza in brodo
Per la preparazione dei bauletti di verza in brodo occorrono foglie esterne di verza, brodo, formaggio grattugiato, mollica di pane, noce moscata, sale e pepe. Avevamo visto preparare una versione simile nelle sfide di cucina nel famoso reality show “Hell’s Kitchen”, da cui è stato tratto l’omonimo videogame disponibile online su apposite piattaforme dove è possibile giocare anche a Baccarat, roulette e Blackjack.
Polpettone
Vi proponiamo una variante vegetariana del classico polpettone, che consente di utilizzare avanzi come foglie, bucce e gambi di verdura per l’impasto. Per rendere più ricco questo piatto, consigliamo anche di aggiungere una crosta croccante di sfoglia.
Mostarda
Utilizzate un centrifugato di frutta a base di agrumi, mela, pera, kiwi, zucchero di canna grezzo, limone ed essenza di senape per realizzare un sensazionale mix di sapori dolci e salati.
Dolce di buccia di zucca
Gli ingredienti che vi occorrono per preparare questo delizioso dessert sono farina, zucchero di canna grezzo, burro, lievito per dolci, un pizzico di sale e la buccia di una zucca.
Caramelle di scorze di agrumi
L’occorrente per preparare questi prelibati dolcetti è semplicemente della buccia di arancia, unitamente ad acqua e zucchero.
Torta Paesana, dalla tradizione contadina brianzola
C’è chi la chiama torta nera, chi paciarella, chi turta mica e làcc’, ovvero torta di pane e latte. Scura, intensa, rustica, con la superficie cosparsa di pinoli e un cuore di morbido cacao, la torta paesana è un dolce di umili origini, frutto di uno scaltro assemblaggio degli avanzi della dispensa. Ricca di gusto e tradizioni, la turta mica e làcc’ è un trionfo di inventiva della gente di paese che, di fronte alle necessità più stringenti, ha saputo aguzzare l’ingegno e valorizzare gli avanzi della credenza, dal cacao all’uvetta, dai pinoli al pane secco, creando questo prodigio culinario che coniuga armoniosamente genuinità, ingegno e l’arte di fare di necessità virtù.
Deliziosa nella sua semplicità, la torta paesana si è poi diffusa tra i panettieri della Brianza, da Monza fino quasi alle sponde del lago di Lecco, per riutilizzare al meglio gli ingredienti di scarto, le briciole dei biscotti e gli avanzi del pane. Un tempo la torta paesana era fatta solo con il pane raffermo. Solo le famiglie benestanti potevano permettersi di conservare biscotti e gli avanzi del panettone di Natale per utilizzarli in un secondo momento per arricchire l’impasto e renderlo più gustoso. Non esiste una ricetta universale per la torta paesana perché, in buona sostanza, gli ingredienti cambiano a seconda dei gusti, delle tradizioni familiari, delle disponibilità del momento e delle scorte in dispensa. La ricetta si tramanda senza ricettari. Le varianti di torta paesana, oggi, sono pressoché infinite. Ogni cuoca, nel riproporla, aggiunge qualcosa. C’è, per esempio, chi aggiunge l’uva passa e i canditi e chi no, chi usa solo gli amaretti e chi anche i biscotti secchi, chi solo il cacao amaro e chi anche le scaglie di cioccolato fondente.