Nei giorni scorsi Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, ha annunciato che “si è concluso il nuovo bando per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti che è stato aggiudicato alla azienda piemontese Teknoservice. Il nuovo bando prevede alcune novità volte a correggere gli errori del passato e migliorare il servizio”. Falcomatà ha anche elencato le novità del nuovo bando che prevede, tra le altre cose, la “rientroduzione della raccolta stradale nei quartieri in cui il porta a porta ha presentato maggiori problemi”. Il nuovo metodo di raccolta sarà attivo, gradualmente, entro la fine dell’anno.
Propedeutico al bando per la gestione del servizio c’è stato il lavoro per il nuovo piano rifiuti della Città, realizzato in collaborazione con il Consorzio Nazionale Imballaggi. Su questo aspetto abbiamo interpellato Fabio Costarella, Responsabile progetti territoriali speciali CONAI.
Dal punto di vista tecnico avete potuto constatare che il porta a porta in alcune zone di Reggio Calabria ha avuto delle criticità e avete indicato soluzioni alternative con una reintroduzione del sistema stradale?
CONAI ha supportato la struttura del Comune nel ridefinire il nuovo servizio di raccolta differenziata che il Comune ha poi finalizzato e utilizzato per la procedura di individuazione del nuovo gestore; su questi ultimi atti CONAI non è intervenuto perché di esclusiva competenza delle amministrazioni comunali.
Come in tante altre realtà in cui abbiamo operato, anche a Reggio Calabria abbiamo preventivamente mappato le criticità della città. Il primo step che facciamo, in generale, è quello di conoscenza del territorio: i servizi di raccolta differenziata, infatti, non possono essere uguali per tutti i territori perché ogni territorio è strutturato in modo diverso e spesso si utilizzano sistemi diversi anche all’interno delle stesse città.
Quando si pianifica e organizza un sistema di raccolta differenziata occorre assolutamente tener conto della distribuzione delle famiglie per numero civico e della loro composizione, della presenza delle utenze commerciali (Food e no Food) e delle Grandi Utenze. Sono tutti elementi che incidono in maniera importante su tutto il servizio e quindi sull’efficienza della raccolta. Infatti, va costruito su misura, in base al numero di abitanti e al tipo di utenza commerciale (con particolare attenzione a quelle che producono scarti organici). Se per esempio in una determinata strada ci sono abitazioni densamente popolate e se a questo si aggiunge la mancanza di spazi interni dove allocare i bidoni, diventa complicato applicare un modello porta a porta e quindi vanno individuati sistemi alternativi. In casi come questo per esempio cambia solo il metodo di conferimento ma non cambia la modalità di separazione a monte dei rifiuti.
La raccolta domiciliare è un sistema che dà sicuramente e in modo immediato dei risultati rispetto ai sistemi stradali o di prossimità, ma è un sistema decisamente più costoso per l’impiego di più forza lavoro, e rigido perché il calendario di raccolta non può essere disatteso indipendentemente dal fatto che il cittadino esponga o meno le attrezzature. Nel sistema di raccolta stradale, invece, i cassonetti possono essere svuotati a seconda del loro riempimento. E così, se sull’aspetto degli svuotamenti la raccolta domiciliare è meno flessibile, sul raggiungimento degli obiettivi permette di raggiungere prima i risultati.
Ci sono altri aspetti che incidono sui risultati di un sistema raccolta?
Il successo di un sistema di raccolta dipende molto anche dalla sensibilità dei cittadini. Il sistema porta a porta ti permette di avere maggiore vigilanza. Il cittadino si sente più controllato e tende a separare in maniera più corretta i rifiuti. Con il cassonetto stradale invece, se non è ad accesso controllato, il cittadino presta meno attenzione alla separazione, vanificando così anche il lavoro di chi invece ha maggiore sensibilità ambientale.
C’è chi sostiene che il sistema stradale, anche se ad accesso controllato, sia più soggetto a fenomeni di abbandono vicino ai cassonetti rispetto al porta a porta. Cosa ne pensa?
Anche in questo caso dipende dal livello di sensibilità. Chi abbandona i rifiuti lo fa sia con il sistema porta a porta, sia con quello stradale. È vero: in alcune realtà il cassonetto stradale è diventato luogo di conferimento incontrollato e improprio di rifiuti, tanto che ci sono città – è il caso di Benevento – che hanno dovuto togliere le campane del vetro e passare ad un sistema di tipo domiciliare perché alcuni cittadini dei comuni limitrofi depositavano accanto al cassonetto il classico sacchetto con i rifiuti. Ma non è il sistema che incide sulla quantità di abbandono dei rifiuti.