Il 27 luglio 2023, il Governo italiano ha presentato una nuova rimodulazione dei fondi del PNRR che prevede di eliminare 13 miliardi di euro destinati ai comuni e alle Città Metropolitane. La decisione è stata oggetto di critiche da parte di Antonio Decaro, presidente dell’ANCI, in quanto “si tratta di risorse di fondamentale importanza, dato che sono già state impiegate per oltre 55mila gare. Ora quei fondi saranno spostati per finanziare il progetto RePower.”
Il presidente dell’ANCI ha quindi scritto al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per chiedere un incontro urgente. “Le preoccupazioni dei sindaci – scrive il presidente dell’ANCI – riguardano la scelta in sé e le possibili conseguenze in termini di continuità degli interventi finanziati che sono in pieno svolgimento, nonché le implicazioni derivanti dalla fuoriuscita di questi Programmi dal PNRR. Ritengo, pertanto, urgente conoscere le azioni che Lei intende mettere in campo o che ha già attivato per garantire continuità e certezze, alla luce delle obbligazioni ed impegni già assunti giuridicamente nei confronti di terzi, dai Comuni e dalle Città metropolitane. A tal fine Le chiedo un incontro urgente”.
Intanto in Toscana, Matteo Biffoni, presidente Anci regionale, ha inviato una lettera ai parlamentari toscani invitandoli a chiedere un intervento urgente in Parlamento per fare chiarezza in merito al destino dei progetti “stornati” dai finanziamenti del PNRR.
Nella sua lettera Biffoni esprime grande preoccupazione in quanto i Comuni toscani perderebbero circa 600 milioni, con significativi tagli per i progetti come la valorizzazione del territorio, l’efficienza energetica e la rigenerazione urbana.
Secondo il presidente Anci della Toscana, il cambio di finanziamento è una doccia fredda, infatti, spiega Biffoni, “il Ministro ha rassicurato che nessun progetto perderà le risorse, ma finora non abbiamo contezza di quali saranno le nuove fonti; ha affermato che le procedure in corso non devono essere interrotte, ma probabilmente a livello ministeriale non conoscono le esigenze che regolano la contabilità degli Enti Locali”.