Passi in avanti decisivi per la “messa a terra” dei finanziamenti europei destinati alla raccolta differenziata e agli impianti rifiuti in Italia. Il 20 gennaio il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera a due decreti per distribuire i fondi Pnrr sull’economia circolare previsti dalla missione 2, investimento 1.1, linee d’intervento A e C: si tratta complessivamente di risorse pari a 1,05 miliardi di euro, suddivise rispettivamente in 600 e 450 mln di euro.
Per quanto riguarda la linea d’intervento A, che riguarda progetti per il miglioramento della raccolta differenziata nei Comuni, per ora il decreto non è ancora presente sulla pagina dedicata del Ministero. Si tratta di una linea che ha registrato un’ampia partecipazione dei soggetti pubblici coinvolti, con la presentazione di 2.930 domande, quasi tutte ritenute ammissibili, per un valore complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro. “Lavoriamo con celerità per migliorare il Paese sul fronte ambientale e agganciare la sfida della modernizzazione, che resta primaria” ha detto la viceministra all’Ambiente, Vannia Gava.
Per ciò che concerne la linea di intervento C invece, il decreto ripartisce 450 milioni di euro a 65 progetti innovativi per realizzare o ammodernare impianti di trattamento di quattro tipologie di rifiuti: i materiali assorbenti a uso personale, i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e quelli tessili.
Tra i destinatari dei finanziamenti figurano città metropolitane e comuni, enti d’ambito, consorzi di bacino e industriali, autorità e agenzie territoriali. Il contributo accordato per le 33 proposte ammesse e provenienti dal centro-sud è di 270 milioni, mentre la restante parte, 32 proposte per un totale di 180 milioni, sono finanziabili in realtà del nord Italia. Complessivamente, sono pervenuti al Ministero 218 progetti.
Per il ministro Gilberto Pichetto, “questo decreto è una nuova grande occasione rivolta a tutto il sistema Paese di incrementare il recupero di materia in settori nevralgici. Un investimento, dunque, su quel processo di economia circolare che vede l’Italia in prima fila e che deve continuamente alimentarsi di innovazione per portare risultati tangibili alle comunità nazionali”.