Corre forte verso lo sviluppo impiantistico l’Italia dell’economia circolare. Per i fondi del Pnrr dedicati alla realizzazione di nuovi impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti, l’ammodernamento di impianti esistenti e la realizzazione di progetti “faro” di economia circolare, sono giunte da tutta Italia 4.114 proposte, per un valore complessivo dei progetti di oltre 12 miliardi. Quasi sei volte tanto rispetto all’ammontare dei bandi, chiusi il 23 marzo, che mettono a disposizione complessivi 2,1 miliardi.
Lo ha comunicato Vanna Gavia, sottosegretaria alla Transizione ecologica, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati: “Il MiTe e i dipartimenti per lo sviluppo sostenibile e per il Pnrr metteranno in campo tutti gli strumenti possibili perché i progetti vengano valutati rapidamente e realizzati al più presto. Questa offerta è una occasione storica che non possiamo permetterci di sprecare in lungaggini e burocrazia”.
La conferenza stampa si è tenuta presso la sede di Ispra, alla presenza del presidente Ispra Stefano Laporta, i capi dipartimento Mite Laura D’Aprile e Paolo D’Aprile, il direttore generale per l’Economia circolare Silvia Grandi e la responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare, Valeria Frittelloni.
Gavia spiega che la parte da leone nelle richieste la fa il sud Italia: “Dal Nord sono arrivate 1.474 domande (36%), per complessivi 4.4 miliardi di euro, dal Centro 780 domande (19%) il cui valore complessivo ammonta a 3.3 miliardi di euro e dal Sud 1.860 domande (45%), per 4.6 miliardi. È una adesione che rende raggiungibile l’obiettivo che ci siamo dati con il Piano, quello cioè di dotare tutto il paese di una rete omogenea di impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti, colmando il divario esistente tra Nord e Centro Sud: oggi quasi il 70% degli impianti di trattamento e recupero energetico sono localizzati nelle regioni settentrionali, importanti regioni del Mezzogiorno vengono trasferiti in impianti localizzati in altre aree con gravi conseguenze economiche e sull’ambiente”.