Ennesimo rinvio per la cosiddetta “plastic tax”, la tassa sul consumo dei manufatti con singolo impiego (macsi). La Legge di Bilancio, approvata a fine 2023 dal Parlamento italiano, contiene la nuova proroga della norma che sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° gennaio scorso e che viene rinviata al 1° luglio 2024 insieme alla cugina “sugar tax”, l’imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate.
Si tratta della sesta proroga in tre anni.
Approvata con la Legge di Bilancio 2020, ma rinviata di anno in anno, la plastic tax prevede un prelievo di 450 euro a tonnellata per gli imballaggi monouso in plastica vergine, inclusi film e preforme. Sono escluse dal perimetro di applicazione le plastiche compostabili secondo la UNI EN 13432 e quelle ottenute da riciclo, anche per quota parte, oltre che tutti i dispositivi medici e gli imballaggi farmaceutici.
Nonostante i sei rinvii consecutivi, manca ancora, per l’attuazione della norma, il provvedimento del direttore dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) che dovrebbe fissarne le regole di applicazione.
Secondo un’analisi di Greenpeace Italia la mancata applicazione della plastic tax ha sottratto ingenti somme di denaro alle casse pubbliche nel periodo 2020-2023. Si calcola il mancato gettito in circa 1,2 miliardi di euro, considerando l’ultima versione della norma, mentre sarebbe superiore ai 6 miliardi di euro nel caso in cui si consideri la versione della plastic tax proposta in origine, che era pari ad 1 euro per chilogrammo.