L’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati e il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero hanno presentato oggi, al Museo di Scienze Naturali, la Relazione sullo Stato dell’Ambiente del Piemonte 2024 e il relativo portale dove è possibile trovare dati e politiche regionali.
“Un cospicuo pacchetto di iniziative – ha sottolinearo l’assessore regionale Matteo Marnati – che consentiranno di contribuire, grazie all’utilizzo dei fondi europei, a raggiungere importanti risultati per il miglioramento della qualità dell’aria, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, l’uso sostenibile delle acque, la bonifica delle zone inquinate, l’incentivazione dell’uso della bicicletta”.
Il direttore generale di Arpa Piemonte Secondo Barbero: “La Relazione sullo stato dell’Ambiente del Piemonte è l’occasione annuale per fare il punto sui dati che fotografano la situazione della nostra regione. Tutto l’anno Arpa Piemonte attraverso bollettini, notizie, relazioni, applicazioni, fornisce dati in tempo reale ma questo appuntamento ci dà l’opportunità di fare un quadro d’insieme dello stato di salute ambientale del Piemonte. I dati del 2023 ci dicono che la qualità dell’aria è in miglioramento e le concentrazioni registrate per il PM10 sono state in media le più basse di tutta la serie storica di misura anche grazie alle condizioni meteo favorevoli. In questi ultimi mesi la regione è colpita ripetutamente da forti temporali e piogge abbondanti che hanno portato nel primo semestre 2024 la pioggia che cade mediamente in 11 mesi, ribaltando la situazione idrologica rispetto al 2023 che si era chiuso con un deficit negativo del 9%. L’alternanza di eventi estremi è ancora più evidente se si confronta con il 2022 (il secondo più caldo e siccitoso di sempre) quale effetto del riscaldamento globale e delle mutazioni climatiche in atto.
Questi sono solo alcune esempi di dati che fotografano lo stato dell’ambiente della nostra regione e che potete trovare in forma completa sotto forma di 150 indicatori nel portale on line da oggi”
I DATI
Eventi estremi
Il bollettino di allerta è un documento previsionale emesso dal Centro Funzionale del Piemonte tutti i giorni entro le ore 13 con validità 36 ore; è rivolto principalmente al sistema di Protezione Civile e contiene una previsione di criticità, per le successive 36 ore, differenziata a scala delle aree di allerta in cui è suddiviso il Piemonte, per i seguenti fenomeni: idraulico, geo-idrologico, geo-idrologico per temporali, nevicate, valanghe.
La criticità è classificata in 4 livelli crescenti caratterizzati da un codice colore verde, giallo, arancione e rosso, che corrispondono ai colori dell’allerta. A ciascun codice colore, per le diverse tipologie di fenomeni oggetto della valutazione, sono associati diversi scenari di evento e potenziali effetti e danni sul territorio.
Nel 2023 il Centro Funzionale di Arpa Piemonte ha emesso 365 bollettini di cui 62 contenevano almeno un’allerta gialla, 6 una arancione e nessuna allerta rossa.
Ondate di calore
Le interazioni tra fenomeni atmosferici ed organismo umano, in particolare il microclima dell’ambiente di vita, inteso come combinazione di temperatura, umidità e velocità dell’aria, influiscono sui meccanismi di termoregolazione umana e quindi sul benessere dell’uomo. In situazioni estreme l’effetto del microclima può impattare diversi apparati vitali come sistema cardiocircolatorio, polmonare, nervoso e ormonale. Inoltre, diversi studi hanno evidenziato come la risposta dei meccanismi di termoregolazione possa essere differente per sottogruppi specifici di popolazione, quali i soggetti “fragili”, identificabili attraverso caratteristiche di vulnerabilità ambientale, clinica e socio-economica.
Gli eventi “estremi”, come gli aumenti repentini delle temperature, sono eventi meteorologici con possibili effetti sulla salute dell’uomo, in termini sia di morbosità sia di mortalità.
Focalizzando l’attenzione sull’estate del 2023, emerge che nei mesi estivi si sono presentati alcuni periodi con condizioni metereologiche e temperature anomali. In particolare, i primati di temperatura massima stagionale sono stati rilevati da 15 stazioni della rete ARPA Piemonte, pari al 5% del totale, nel corso delle due ondate di calore del 17-18 luglio e del 22-24 agosto 2023.
Mentre, il giorno più caldo dell’estate 2023 è stato il 23 agosto che rappresenta il terzo giorno più caldo sul Piemonte dal 1958, alla pari con l’11 agosto 2003 e dietro il 27 e 28 giugno 2019.
Per quanto riguarda la stagione estiva in corso, le temperature registrate risultano essere sotto la media. A Torino da metà maggio sono stati superati i 30°C soltanto 3 giorni; il giorno più caldo è stato il 28 giugno, con la temperatura massima registrata di 32.4°C. Inoltre, non si sono verificati eventi di ondate di calore, né a Torino né negli altri capoluoghi della regione.
Precipitazioni
Il 2023 ha registrato una precipitazione media sul Piemonte di 970 mm, con una lieve anomalia negativa del 9% rispetto alla norma climatica di riferimento del periodo1991-2020. I fenomeni precipitativi sono stati molto scarsi fino a metà aprile, per poi riassestarsi sulla media a metà giugno grazie alle abbondanti precipitazioni di maggio. L’estate ha avuto precipitazioni convettive sporadiche con diversi eventi molto intensi e localizzati. L’autunno 2023 e l’inizio dell’inverno 2023-2024 si sono rivelati abbastanza asciutti; soltanto le creste settentrionali e nordoccidentali di confine con Francia e Svizzera e il settore più orientale dell’Appennino alessandrino hanno registrato precipitazioni di rilievo nell’ultimo periodo dell’anno.
Dopo circa un anno e mezzo di precipitazioni quasi costantemente al di sotto della media il mese di maggio 2023, ha fatto registrare una cumulata media di pioggia e neve significativa, quantificabile in 215 mm, ovvero il 73% in più rispetto alla norma climatica del mese nel trentennio di riferimento 1991-2020. Quello del 2023 è risultato il quarto mese di maggio più piovoso degli ultimi 67 anni dopo il 1984, 1977 e 2002. Per trovare precipitazioni cumulate mensili superiori a maggio 2023 occorre tornare indietro fino a novembre 2019. Le precipitazioni non sono state tuttavia ben distribuite sul territorio; i quantitativi più significativi sono stati osservati sulle aree pedemontane, collinari e di pianura di tutto il Piemonte occidentale, dal Cuneese al Biellese, mentre sono risultate più scarsi nei bacini dell’Alessandrino.
Il primo semestre del 2024 invece è stato caratterizzato da un eccesso di pioggia: le precipitazioni fino a giugno 2024 sono state di 910 mm ovvero circa il 90% in più.
PM10
Le concentrazioni registrate nel corso del 2023 dalle stazioni della rete di monitoraggio regionale della qualità dell’aria sono state in media le più basse di tutta la serie storica di misura, sia per il particolato PM10 e PM2.5, sia per il biossido di azoto e tra le più basse per l’ozono. Il quadro meteorologico osservato nel 2023 ha contribuito a tale riduzione delle concentrazioni degli inquinanti atmosferici: in particolare i frequenti episodi di fohen (92 giorni, il numero più alto dall’anno 2000) e la ventilazione superiore alla media, il ridotto numero dei giorni con marcata inversione termica hanno creato condizioni sfavorevoli all’accumulo degli inquinanti in atmosfera, nonostante nel 2023 si sia avuta un’anomalia pluviometrica nel complesso negativa.
Infatti, in riferimento ai limiti previsti dal D.Lgs. 155/2010, si può evidenziare che per il PM10 il valore limite per la media annua sia stato rispettato in tutte le stazioni, e le condizioni sfavorevoli determinate dalla situazione orografica del Piemonte hanno inciso in misura minore rispetto agli anni precedenti. Per quanto riguarda l’indicatore sul breve periodo del particolato PM10, i superamenti del valore limite per la concentrazione media giornaliera si sono verificati in stazioni urbane, prevalentemente di traffico, nella Città Metropolitana di Torino e nelle stazioni urbane di traffico di Alessandria ed Asti.
Nei primi 6 mesi del 2024 le concentrazioni medie di polveri sottili su tutte le stazioni sono inferiori ai limiti di legge, mentre per quanto riguarda la soglia giornaliera, il numero di giorni di superamento (che non deve superare 35 giorni all’anno) è sostanzialmente in linea con il numero di giorni che registravamo nel 2023 nello stesso periodo.
Biossido di Azoto
Nel 2023 il biossido di azoto prosegue sul territorio regionale il lento trend discendente in atto negli ultimi 30 anni ed interrotto nel 2017 a causa di una meteorologia particolarmente sfavorevole alla dispersione degli inquinanti.
A partire dal 2019 non si sono più registrati superamenti del valore limite orario per la protezione della salute umana (200 µg/m³ da non superarsi per più di 18 volte nel corso dell’anno) in nessuna postazione di monitoraggio presente sul territorio regionale.
Il valore limite annuale per la protezione della salute umana – pari a 40 µg/m3 e calcolato come media su un anno civile, è stato rispettato su tutto il territorio regionale tranne che nella stazione di traffico di Torino – Rebaudengo (44 µg/m³). Tale stazione è collocata in un contesto caratterizzato da un intenso traffico veicolare e da una notevole antropizzazione del territorio.
Ozono
Nonostante il 2023 sia stato un anno particolarmente caldo – secondo solo al 2022 nella serie storica 1958-2023, le precipitazioni registrate nei mesi estivi hanno comportato condizioni non così favorevoli allo sviluppo e alla permanenza di elevate concentrazioni di ozono troposferico, come invece avvenuto nel 2022, anno caratterizzato da bassissime precipitazioni.
La concentrazione media misurata nei mesi più caldi dell’anno, da maggio a settembre – vale a dire quelli più critici per questo inquinante, mostra, rispetto all’anno precedente, una riduzione dei valori in tutte le zone prese in considerazione (rurale, suburbana, urbana). La minore criticità nel 2023 è dipesa con buona probabilità dall’andamento delle condizioni meteorologiche del periodo estivo, caratterizzato da un aumento delle precipitazioni, soprattutto nei mesi di maggio e agosto che, nonostante le temperature spesso particolarmente elevate, non hanno favorito la formazione dell’inquinante.
Acque di Balneazione
Al termine della stagione 2023, il 97% delle acque di balneazione piemontesi ha conseguito l’obiettivo previsto dalla Direttiva Europea 2006/7/CE, che prescrive il conseguimento della classe Sufficiente già dalla fine della stagione balneare 2015.
Due sole zone, invece, hanno mantenuto la classe di qualità Scarsa già attribuita lo scorso quadriennio: si tratta di una zona sul Lago Maggiore, Incrino a Ghiffa, e di Orrido S. Anna a Cannobio sul Torrente Cannobino. Queste zone saranno comunque utilizzabili ai fini balneari a fronte dell’attivazione da parte dei Comuni di adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause dell’inquinamento.
Il Report sulla Qualità delle Acque di balneazione 2023, che esamina gli esiti del monitoraggio dell’ultima stagione balneare tanto per le componenti microbiologiche che cianobatteriche e restituisce la classificazione quadriennale come prevista dalla normativa specifica, è on-line sul Portale delle Acque di Balneazione in Piemonte.
Portate dei fiumi
Anche nel 2023 si sono registrati scostamenti negativi di portata rispetto ai valori storici di riferimento, dovuti principalmente alla presenza di diversi periodi asciutti durante l’anno, nonostante le abbondanti precipitazioni di maggio, e allo stato pregresso di siccità del 2022 dei corsi d’acqua.
Quest’ultimo aspetto è confermato dal fatto che per alcuni bacini del settore occidentale della regione, quali Dora Riparia, Pellice, Malone, Dora Baltea, Varaita e Stura di Demonte, nonostante siano stati registrati afflussi totali annui superiori alla media storica, i deflussi sono stati inferiori alla media di riferimento, determinando perciò scostamenti negativi di portata.
Per i primi 6 mesi del 2024 invece la situazione è significativamente diversa: le portate della maggioranza dei corsi d’acqua risultano superiori alla media storica determinando scarti positivi su tutti i bacini. In particolare il Po all’idrometro di Isola Sant’Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino piemontese, da marzo a maggio ha fatto registrare valori anche superiori al doppio rispetto alle portate medie storiche.
Campi elettromagnetici
Densità degli impianti di telecomunicazione
Il rapporto tra il numero di impianti per telecomunicazioni e la superficie regionale, provinciale o comunale e il suo andamento nel tempo ci segnala la potenziale pressione di queste fonti e il suo andamento nel tempo, guidato dalle trasformazioni tecnologiche.
Per quanto riguarda il 2023, l’elemento che ha avuto maggior peso sulle condizioni di esposizione della popolazione è stato il forte sviluppo delle reti di telecomunicazione a larga banda, particolarmente per gli impianti 4G e 5G: sono aumentati gli impianti e le potenze in gioco, ne consegue che i livelli di campo elettromagnetico misurati sono sempre più dovuti a questo tipo di segnali. L’evoluzione di queste tecnologie ha anche portato alla progressiva occupazione di bande di frequenza meno utilizzate in passato, con una globale modifica, quindi, delle caratteristiche di esposizione della popolazione.
La densità di impianti di telefonia, durante il 2023 ha confermato la tendenza dell’anno precedente, manifestando un aumento, seppure meno marcato, nelle province di Asti, Biella e Vercelli, mentre il parametro risulta stabilizzato, o con lievi diminuzioni, nelle restanti province.
A livello regionale, la densità di impianti radio tv, dopo una netta diminuzione nel 2022, legata anche alla riorganizzazione delle TV per permettere la liberazione della banda di frequenza a 700MHz destinata al 5G, si è sostanzialmente stabilizzata nel 2023.
Rumore
Il numero complessivo degli interventi di monitoraggi e controlli effettuati da Arpa Piemonte nel 2023 è risultato pari a 227. A fronte dei controlli effettuati sono state riscontrate 40 non conformità, che hanno determinato la contestazione di 30 illeciti amministrativi e di 1 comunicazione di notizia di reato alla Autorità Giudiziaria.
Circa il 38% degli interventi riguarda il territorio della provincia di Torino, senza considerare i controlli sui locali pubblici e gli esercizi commerciali nel comune capoluogo, gestiti direttamente dalla Polizia Municipale a seguito di un protocollo di intesa Città di Torino – Arpa Piemonte. Le principali cause di richiesta di intervento sono le attività commerciali e i locali pubblici, a seguire gli impianti tecnologici e gli insediamenti industriali e in misura ancora minore le altre tipologie di sorgenti. I dati sul rumore da movida evidenziano il permanere di una evidente criticità nei centri urbani, in particolar modo nelle aree caratterizzate da un’elevata densità di locali pubblici e di spazi all’aperto attrezzati.
In tali aree il vociare delle persone assembrate nei dehors e sul suolo pubblico può determinare livelli di immissione sonora medi nel periodo notturno (ore 22-06) che superano i 70 dB(A) nella maggior parte dei mesi dell’anno.
OpeNoise, l’applicazione per dispositivi mobili dedicata alla raccolta e analisi collaborativa nel campo dell’acustica sviluppata da Arpa Piemonte, ha introdotto ultimamente nuove funzionalità per migliorare l’efficacia e l’esperienza di utilizzo. L’app ora offre la possibilità di visualizzare le misure acustiche effettuate su una mappa interattiva, in modo da contestualizzare geograficamente i dati raccolti, facilitando l’identificazione di aree critiche o di particolari pattern sonori. Con l’ultimo recente aggiornamento è inoltre possibile condividere le misure condotte, attraverso l’invio dei dati ad un database gestito da Arpa Piemonte, visualizzando contestualmente su mappa l’insieme delle misure inviate da tutti gli utenti della comunità.