Dopo il successo del corso sulle Politiche locali del cibo destinato agli amministratori pubblici organizzato dalla Regione Piemonte (in collaborazione con Anci Piemonte e Università di Torino) a gennaio prenderà il via il corso per dirigenti, funzionari e figure operative di Comuni, Comunità montane, GAL e altri Enti pubblici interessati al tema. Un percorso, quello messo in campo dalla Regione, che ora punterà a formare chi nella pratica traduce le politiche in azioni concrete.
A sottolinearlo è lo stesso assessore all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa, infatti secondo l’assessore “per poter attuare vere e proprie Politiche locali del cibo è fondamentale che tutto l’apparato amministrativo venga coinvolto, rendendo partecipi di questo cambiamento non solo i rappresentanti politici ma anche i funzionari e le figure tecnico-operative. Ad oggi siamo il primo esempio a livello nazionale per aver adottato una formazione specifica sul tema rivolta alle istituzioni”.
L’iniziativa rientra tra le azioni prioritarie previste nel 2023 dalla Regione Piemonte – Assessorato all’Agricoltura e cibo che mirano alla creazione di un percorso partecipato con le Amministrazioni del territorio, per co-progettare ed attuare specifiche Politiche locali del cibo. Adottando questo tipo di approccio integrato gli amministratori locali possono far propria una gestione innovativa del “sistema-cibo”, connettendo così le numerose iniziative attuate dagli enti stessi (qualunque siano le sue dimensioni e importanza). In questo modo diventa possibile amplificare e rendere sinergiche (sia in termini di risultati sia per quanto riguarda la copertura finanziaria) le singole azioni.
Per capire come sarà strutturato questo nuovo percorso formativo per funzionari abbiamo chiesto a Tiziana Pia (Regione Piemonte – Settore Coordinamento delle attività sulle Politiche del cibo) di entrare nel dettaglio dei temi che verranno trattati durante la formazione.
“Con questa formazione mirata a funzionari e dirigenti si conclude il primo ciclo di formazioni messo a punto dalla Regione Piemonte sulle politiche locali del cibo e concretamente – sottolinea Tiziana Pia – rappresenta il momento formativo più importante perché è da queste figure professionali che si traduce in azioni concrete l’agire politico. Questo significa che verranno trattati nel corso una serie di argomenti che daranno ai funzionari gli strumenti operativi per affrontare a tutto tondo le tematiche legate al cibo e al territorio”.
A chi è destinato il corso?
Il corso è destinato a un massimo di 50 tra dirigenti e funzionari dei Comuni del Piemonte, delle Unioni di Comuni, dei GAL e degli altri Enti Pubblici regionali come ad esempio i Consorzi Socio Assistenziali, interessati ad acquisire competenze e strumenti utili all’avvio e allo sviluppo di Politiche Locali del Cibo.
Come si svolgerà il corso e quali sono le modalità di erogazione?
Il corso prenderà il via il 16 gennaio e si concluderà a fine marzo, e sarà suddiviso in 10 lezioni da tre ore ciascuna. La prima e l’ultima lezione saranno in presenza all’Università di Torino presso il Campus Luigi Einaudi, mentre le altre saranno on line e in sincrono, andando quindi a privilegiare l’interazione con i docenti e tra gli stessi funzionari. E come ogni corso che si rispetti ai frequentanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione ma solo se avranno seguito più dell’85% delle lezioni.
Quali sono le tematiche che saranno affrontate nelle lezioni?
Partiamo dal presupposto che il corso è dedicato agli approfondimenti tecnici sulle politiche del cibo così da permettere l’acquisizione di competenze e strumenti operativi per agire ed essere concreti sui territori. Per far questo verranno trattate e approfondite le tematiche legate allo spreco alimentare, mercati contadini, mense pubbliche, manifestazioni con somministrazione di cibo, il ruolo delle Proloco, orti comunali, fonti di finanziamento, politiche del cibo e l’organizzazione territoriale, e l’animazione territoriale. L’obiettivo è quello di privilegiare e favorire un approccio integrato teorico e pratico alla tematica con lezioni tenute da docenti universitari, ricercatori, e rappresentanti di enti pubblici già operanti sul tema delle politiche locali del cibo. Ma non solo, infatti durante lezioni saranno numerose le testimonianze di buone pratiche nazionali.
Il corso è gratuito?
No, ma il suo costo è di soli 50 euro. Un contributo minimo che servirà per coprire parte delle spese legate alla docenza.